Claudio Maucieri a Sigep 2020 - Foto di Paolo Terlizzi
“La pizzeria la aprii il 14 febbraio 2005. Ma qui sarà San Valentino tutte le sere”, annuncia felice Claudio Maucieri. Patron di Capriccio, in quel di Ispica, nella provincia di Ragusa. “Noi stiamo al sud della Sicilia, nella terra del pomodoro. E anche della carota”, continua lui, facendo riferimento a quella carota novella - preziosa di minerali e vitamine - che gode di un consorzio tutto a lei vocato. Un ortaggio che affonda le radici in una terra fertile e generosa. Alla quale Maucieri ha sempre voluto dar voce. Sostenendola e valorizzandola sulla pizza. Dove finiscono il pesce spada e i gamberi di Portopalo; il ciliegino di Pachino e il pomodoro datterino; il pesto di mandorla, il pesto di pistacchio e il pesto di finocchietto; il guanciale e il capocollo di suino nero dei Nebrodi e il “roast-beef” di tonno in crosta di sesamo (altra eccellenza locale, tutelata come Presidio Slow Food); la ricotta di pecora e la mozzarella di bufala siciliana a latte crudo; il formaggio Normanno e la vastedda della Valle del Belìce. In un colto tributo a una regione dalla grande biodiversità. Culturale e materiale.
Il pane, un grande cult di Claudio Maucieri
“In questo periodo noi non ci siamo mai fermati. Abbiamo cercato di mantenere sempre viva quella fiammella che cercava di spegnersi”, continua Claudio. Che ha riaperto, affiancando alla proposta placé un intelligente servizio di asporto e consegna a domicilio. “E ora ci siamo organizzati al meglio per il servizio al tavolo. Adottando tutti gli accorgimenti, rispettando tutte le norme e facendo i corretti distanziamenti. Abbiamo ridotto i coperti. Oggi ne ho una sessantina. Ma sono contento. Così lavoriamo in tranquillità, senza tensioni ed evitando la confusione. Anche perché noi le tavolate non le facciamo. Abbiamo alzato l’asticella e puntiamo tutto sull’emozione, sull’esperienza. Tant’è che abbiamo suddiviso la grande sala in tre zone: saletta, salone e salotto. In modo da avere un’atmosfera più intima, rispondendo a esigenze diverse e a target differenti. E poi, grazie alle abat-jour, abbiamo le luci soffuse. Per un ambiente ancora più rilassante. Per questo qui la festa degli innamorati è tutte le sere”, precisa Maucieri. Che intanto digitalizza il menu - visibile attraverso un QR code -, continuando a metter le mani in pasta. Per fare il pane. “Lo cuocio nel forno a legna. Il mercoledì e il venerdì. Lo preparo in varie tipologie e mi dà una grande soddisfazione”.
La pizzeria Capriccio di Claudio Maucieri ha riaperto a Ispica (Ragusa). Intanto Claudio ci propone la ricetta della sua pizza inchino ai Nebrodi, con spolverata di semi e cereali.
❓E se anche la mise en place fosse sostenibile❓
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Claudio Maucieri a Sigep 2020 - Foto di Paolo Terlizzi
“La pizzeria la aprii il 14 febbraio 2005. Ma qui sarà San Valentino tutte le sere”, annuncia felice Claudio Maucieri. Patron di Capriccio, in quel di Ispica, nella provincia di Ragusa. “Noi stiamo al sud della Sicilia, nella terra del pomodoro. E anche della carota”, continua lui, facendo riferimento a quella carota novella - preziosa di minerali e vitamine - che gode di un consorzio tutto a lei vocato. Un ortaggio che affonda le radici in una terra fertile e generosa. Alla quale Maucieri ha sempre voluto dar voce. Sostenendola e valorizzandola sulla pizza. Dove finiscono il pesce spada e i gamberi di Portopalo; il ciliegino di Pachino e il pomodoro datterino; il pesto di mandorla, il pesto di pistacchio e il pesto di finocchietto; il guanciale e il capocollo di suino nero dei Nebrodi e il “roast-beef” di tonno in crosta di sesamo (altra eccellenza locale, tutelata come Presidio Slow Food); la ricotta di pecora e la mozzarella di bufala siciliana a latte crudo; il formaggio Normanno e la vastedda della Valle del Belìce. In un colto tributo a una regione dalla grande biodiversità. Culturale e materiale.
Il pane, un grande cult di Claudio Maucieri
“In questo periodo noi non ci siamo mai fermati. Abbiamo cercato di mantenere sempre viva quella fiammella che cercava di spegnersi”, continua Claudio. Che ha riaperto, affiancando alla proposta placé un intelligente servizio di asporto e consegna a domicilio. “E ora ci siamo organizzati al meglio per il servizio al tavolo. Adottando tutti gli accorgimenti, rispettando tutte le norme e facendo i corretti distanziamenti. Abbiamo ridotto i coperti. Oggi ne ho una sessantina. Ma sono contento. Così lavoriamo in tranquillità, senza tensioni ed evitando la confusione. Anche perché noi le tavolate non le facciamo. Abbiamo alzato l’asticella e puntiamo tutto sull’emozione, sull’esperienza. Tant’è che abbiamo suddiviso la grande sala in tre zone: saletta, salone e salotto. In modo da avere un’atmosfera più intima, rispondendo a esigenze diverse e a target differenti. E poi, grazie alle abat-jour, abbiamo le luci soffuse. Per un ambiente ancora più rilassante. Per questo qui la festa degli innamorati è tutte le sere”, precisa Maucieri. Che intanto digitalizza il menu - visibile attraverso un QR code -, continuando a metter le mani in pasta. Per fare il pane. “Lo cuocio nel forno a legna. Il mercoledì e il venerdì. Lo preparo in varie tipologie e mi dà una grande soddisfazione”.
La pizzeria Capriccio di Claudio Maucieri ha riaperto a Ispica (Ragusa). Intanto Claudio ci propone la ricetta della sua pizza inchino ai Nebrodi, con spolverata di semi e cereali.
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I testi sono di Cristina Viggè quando non diversamente specificato.
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