Umberto e Felice. Di Sorrento il primo, di Molfetta il secondo. Campano doc l’uno, pugliese inside l’altro. In comune? Una cucina dall’allure solare e mediterranea, capace di tenere gli occhi aperti sul mondo, preferendo sempre l’essenzialità al barocchismo, il minimalismo agli orpelli. Due chef talentuosi, caparbi e determinati, facenti parte di una famiglia come Chic: Charming Italian Chef, associazione guidata da un presidente come Paolo Barrale del Marennà di Sorbo Serpico. Ma anche due chef profeti non in patria. Visto che Umberto De Martino è ora patron (con la compagna Monia Remotti) del relais Florian Maison di San Paolo d’Argon, “a due passi” da Bergamo: qualche suite (fa parte della prestigiosa collezione Châteaux & Hôtels Collection) e panoramica terrazza in equilibrio fra cielo e verde. Mentre Felix Lo Basso guida l’omonimo ristorante “a due metri” dal Duomo, ai piani alti della Galleria Vittorio Emanuele II. Con spettacolare terrace pronta a sfiorare le mura della Cattedrale.
Il bello? Che venerdì 16 giugno si incontrano. Per una cena a quattro mani nella Bergamasca. A casa di Umberto, che accoglie Felix per una soirée dall’anima veracemente gourmet. Voilà, l’aperitivo in terrazza, ritmato da montanarina con ricotta e ciccioli; pane, burro e alici; cicchetto di ’mpepata di cozze; e sfera di salmone, burrata e caviale di wasabi. Un prologo raffinato alla cena, che mette a tavola un’insalata di garusoli con spuma di parte al limone, alghe e tarallo, per poi sintetizzare la parmigiana in risotto, e continuare con triglia, piselli e riduzione di cacciucco al peperoncino. E per finire? “La mia Puglia dolce”, ossia gelato al vin cotto di fichi, cremoso alle mandorle e cartellata. Piccola pasticceria a suggello. Mentre nei calici finiscono le Langhe, incarnate nei nettari del podere Rocche dei Manzoni. Ecco allora il Valentino Brut Zero Rosé, un pas dosé dal carattere vigoroso, dal tenue color rosa antico e dal perlage fine e persistente. E ancora, L'Angelica, chardonnay in purezza, dai sentori di mela, nocciole e fiori di sambuco; nonché il Remember, figlio di uve vendemmiate tardivamente, per poi essere pigiate manualmente in un piccolo torchio e affinate in fusti di rovere. Per un elisir dall'anima aristocratica.
La cena inizia alle ore 20 e ha un costo di 80 euro, inclusi vini, acqua e caffè.