Lo chef va in ospedale. Per sistemare un po’ i menu. Sia dei dipendenti sia dei degenti. Della serie, basta con minestrina in brodo, crescenza e purè e via libera con zuppe saporite, contorni vivaci e primi e secondi piatti nutrizionalmente bilanciati ed equilibrati. Capaci di far venire l’acquolina in bocca anche a chi l’appetito non ce l’ha. Un modo intelligente per concorrere al mantenimento dello stato di salute o per contribuire alla prevenzione di determinate patologie. Insomma, una rivoluzione in corso, anzi in corsia. Voluta e sostenuta dall’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Mantova - ossia il Carlo Poma - e inserita nell’ambito di quell’ampia iniziativa che elegge l’East Lombardy a European Region of Gastronomy 2017. Attori protagonisti? Uno chef stellato come Luca Marchini, patron de L’Erba del Re di Modena e presidente per l’Italia dei Jeunes Restaurateurs; una biologa nutrizionista come Maria Chiara Bassi e una coordinatrice come Consuelo Basili, direttore medico del presidio ospedaliero.
Un team solido e determinato. A diffondere una cultura della buona e sana alimentazione. Dentro il nosocomio. E pure fuori. Come? Seguendo precisi step. In primis, formando il personale addetto ai pasti. Perché i menu vanno studiati, ragionati, variati e presentati con un certo criterio. “Il mio ruolo è quello di affiancare gli operatori della mensa in questo percorso, spiegare loro tempi e tecniche di cottura degli alimenti quando ci si trova a dover preparare pasti per numerosi commensali”, spiega Luca Marchini, fiero di lavorare gomito a gomito con Nicola Marchetti e Antonella Carrara, responsabili delle cucine. Puntando su prodotti di qualità, farine integrali, frutta e verdura di stagione, legumi e spezie. Certo. Al posto di sale e zucchero. Non dimenticando di valorizzare tipicità e specialità mantovane. Perché no? Anche intorno a un ospedale vi è un territorio da comunicare.
Il tutto senza trascurare l’ambiente. Via libera dunque alla possibilità di far più accogliente il reparto. Con forni microonde, tovagliette in carta colorata e tivù. Mentre in mensa si punta a sedute più confortevoli, pannelli insonorizzanti e pareti decorate. Anche grazie al contributo degli studenti del liceo artistico Giulio Romano di Mantova. Coinvolti nell’iniziativa “La bellezza salverà… il piatto”, scandita in lezioni in classe e in visite guidate alla scoperta di aziende agroalimentari locali. Per apprendere, conoscere e tradurre i segni della corretta nutrizione in disegni e creazioni da esporre proprio nella mensa del Poma.
Un progetto multidisciplinare Chef in Ospedale - Diamo Gusto alla salute. Che intende anche fare rete, promuovendo la collaborazione con le istituzioni, il volontariato, le aziende e le associazioni di categoria. Un laboratorio in divenire, che crede molto anche nei corsi di formazione e di sensibilizzazione: per i dipendenti, per i pazienti e per i cittadini. Con il sostegno di Coldiretti e del Consorzio Virgilio, infatti, verranno organizzati - presso lo spazio Broletto - incontri teorico-pratici orchestrati dagli agrichef, professionisti del gusto che hanno il compito di rileggere in chiave innovativa i piatti della tradizione. E non finisce qui. Grazie alla partnership con Confommercio si creerà un network di “ristoranti della salute” (pasticcerie e altre insegne incluse) con la mission di introdurre in carta ingredienti, piatti e menu in linea con la filosofia del progetto firmato dal Carlo Poma.
Insomma, l'appetito e i buoni sapori sono davvero contagiosi. E basta seguire lo stetoscopio green per tenersi aggiornati e saperne sempre di più.