Ci ha riflettuto a lungo, ha trovato la soluzione e ora lo propone: un servizio di spedizione della pizza in tutta Italia. Un’altra rivoluzione? Sì. Tanto lui ai cambiamenti è abituato. Così, Simone Padoan, patron de I Tigli di San Bonifacio (Verona), nonché il capostipite della pizza contemporanea, spalanca un’altra finestra, indaga una nuova opportunità e fa arrivare le sue creature lievitate in ogni angolo della Penisola (eccezion fatta per la Sardegna). Della serie, l’evoluzione dell’asporto, sublimato in un trasporto visionario e a lunghissimo raggio.
Tutto ha infatti origine da un takeaway già di per sé unconventional. Partito un poker d’anni or sono con il progetto “I Tigli a Casa”. Che consentiva ai clienti di prenotare in anticipo la pizza e di ritirarla direttamente nel locale. Ovviamente non nel cartone, bensì in un box contenente la base, gli ingredienti della farcitura a parte (e sottovuoto) e i consigli per rigenerare e preparare al meglio il tutto. Insomma, una modalità d’asporto già al tempo saggia e sapiente.
“È stato il primo test per noi. Ancora non c’era la necessità di comunicarlo. Lo abbiamo inserito in sordina come amiamo fare, allo stesso modo in cui abbiamo introdotto per la prima volta la pizza degustazione, ormai ventun anni fa. Abbiamo avuto il tempo di trovare i difetti del nostro progetto, di correggerlo e di congelarlo, in attesa del momento adatto per rilanciarlo. Oggi, complice la situazione nazionale e il mese di chiusura dei Tigli, prima volontaria e poi obbligata, è il momento giusto”, spiega Simone. Decisamente sempre sul pezzo. Al punto da lanciare anche il neonato sito web dei Tigli. In cui la parte dedicata alla filosofia va ad integrarsi perfettamente con quella più orientata all’e-commerce. Facendo di necessità virtù. E sposando etica ed estetica.
Navigare è infatti pratico e intuitivo. In linea con un linguaggio che adotta l’acronimo kiss - keep it simple, stupid - per raccontarsi. “Un concetto filosofico che cerco di attuare nel quotidiano. Quando si mangia, tutto deve essere talmente immediato da sembrare semplice e stupido”, precisa Simone sulla pagina online. E lo stesso vale per ordini (evasi ogni lunedì, martedì e mercoledì) e spedizioni (garantite entro le 48 ore dagli ordini). “La spedizione era forse il tassello più delicato per noi, perché quello sul quale abbiamo meno controllo diretto. Prima di lanciare il nostro progetto abbiamo analizzato e testato molte soluzioni per trovare quella giusta per il nostro prodotto, che necessita di particolare cura e di temperatura sempre controllata”.
Un modus operandi che ribalta le carte in tavola e supera ogni tabù. Perché qui non si tratta di una pizza calda e fumante, pronta al consumo. Ma si parte addirittura dalla catena del freddo. E da un box refrigerato (quasi in toto compostabile) dove tutto è suddiviso, ordinato e spiegato per bene. Step by step. Nel segno della massima trasparenza. Certo, per ogni pizza, vengono puntualizzati tutti i passaggi, dal forno al fornello, passando per il taglio a spicchi e la farcitura. In un’ideale interazione con I Tigli. Che si sta adoperando per un ulteriore upgrade: ossia QR Code e video tutorial capaci di raccontare scelte e ingredienti. Una sorta di servizio di sala virtuale, direttamente nel salotto di casa.
In carta? Dalla “Margherita Croccante” alla “Seppia”, dalla mitica “Burrata e Crudo” alla “Polenta e Baccalà”, dalla “Faraona” alla “Tagliata di Vacca” con guanciale affumicato e spinaci. E volendo, al momento dell’ordine, si possono aggiungere (oppure ordinare solo quelli) anche i prodotti del Lab. Che prevedono la parte più dolce e pop di Simone. In lista? Il pane e i cracker ai semi, i cookies e la torta delle rose, la veneziana all’albicocca e al limone, e persino il libro La pizza contemporanea (edito da Italian Gourmet).
E per chi volesse la pizza in ufficio? Voilà anche la versione office, con consegna dal lunedì al venerdì, poco prima del pranzo, nei comuni di San Bonifacio, Soave, Monteforte e Arcole. La differenza? In questo caso non si tratta di un box refrigerato, ma di un kit pret-à-manager, in cui la pizza è in declinazione “cicchetto”, ossia di dimensioni un po’ più ridotte e suddivisa in quattro spicchi. Con corredo di insalatina mista e una dolce golosità made in lab. Per tornare leggeri al lavoro.
Ancora una volta Padoan ha reso possibile un’idea rimasta sinora un’utopia. Immobilizzata in quel “ti prendo e ti porto via”.
Foto di aromi.group