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A settecento anni di distanza, messer Alighieri ha ancora molto da insegnare, comunicare e raccontare. Ecco allora cinque serate pronte a snocciolare altrettanti Canti della Divina Commedia, indagandone le tematiche più contemporanee. In un impasto capace di miscelare farina, cucina, letteratura, teatro, musica e vini. Quelli del Consorzio di Tutela del Roero, che firma la poliedrica kermesse
Il bene e il male. L’etica e l’estetica. La vita e la morte. Il sacro e il profano. La realtà e l’immaginario. La verità e la menzogna. E poi l’ira e la pace, la paura e la beatitudine, il dolore e la gioia, l’odio e “l’amor che move il sole e le altre stelle”. Nella Divina Commedia Dante Alighieri scruta l’anima umana, pescandone in profondità l’ombra e la luce. Per questo Dante è contemporaneo. Per questo Dante ha ancor oggi, nel settecentesimo anno dalla sua dipartita, tanto da raccontare e da insegnare. Fra rime, metafore, similitudini, sineddoche, metonimie e allegorie. Dante è vivo. Ora più che mai. E per coglierne la modernità voilà cinque serate tematiche, pronte a mescolare cibo, vino, parole, musica e teatro, svelando la grande attualità del sommo poeta. Un viaggio in cinque tappe, fiere di scandagliare i versi più remoti (e forse anche meno noti) dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. Una rassegna polisensa, giunta alla sua seconda edizione, dal titolo Gustose Narrazioni: che porta la firma del Consorzio di Tutela del Roero - presieduto da Francesco Monchiero - e che vanta la direzione artistica di Virginia Scarsi, web designer e contitolare - col marito Davide Di Bilio - del ristorante-pizzeria Fuori Tempo di Canale. Un Petra Selected Partner.
Le focacce gourmet di Davide Di Bilio (foto di Adelaide Di Bilio) e i panorami del Roero
La metrica della rassegna
Endecasillabi, organizzati in terzine, a rima incatenata. Ben precisa è la metrica dantesca. E puntuale è pure la sequenza dei cinque gustosi appuntamenti. Di scena tutti i martedì di settembre, nonché il primo martedì di ottobre. Dove? A Montà, a Canale, a Magliano Alfieri, a Govone e ad Alba, tutte cittadine in provincia di Cuneo. Schema della serata? Semplice: dalle 18.45 alle 19.30 prende forma l’aperitivo, ritmato dalle focacce gourmet preparate da Di Bilio, completate dallo chef protagonista dell’appuntamento e servite nello stesso luogo dove avviene lo spettacolo: a cura di un eclettico artista torinese quale Saulo Lucci. Che la Divina Commedia la conosce talmente bene da saperla recitare a memoria. Mettendoci testa, cuore, ironia, rigore, gesto ed estro. Pièce teatrale farcita di musica pop-rock, rigorosamente live. E post spettacolo? La cena al ristorante, alle ore 21, scandita da cinque portate in empatia con l’argomento trattato dal dantesco canto selezionato. Il tutto coinvolgendo una serie di cantine del Consorzio di Tutela del Roero. Per assaporare tutte le sfumature dell’arneis e del nebbiolo. Il costo di ciascuna cena è di 70 euro (eccetto la seconda, che ha un prezzo di 95 euro), incluso il libro A convito con Dante: facente parte della collana Leggere è un Gusto, scritto da Rosa Elisa Giangoia e pubblicato da Il leone verde, casa editrice torinese, partner del progetto. E per chi volesse scendere all’Inferno, passare per il Purgatorio e innalzarsi sino al Paradiso? Abbonamento a tutte le serate a 300 euro. Volume compreso.
[…] “Questo misero modo tegnon l’anime triste di coloro che visser sanza ’nfamia e sanza lodo”, Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno III.
Martedì 7 settembre, appuntamento al ristorante Marcelin di Montà
Ignavia
No. Dante non li pone neppure nell’Inferno. Bensì nel vestibolo, nell’Antinferno. Perché gli ignavi, ossia gli inerti spiritualmente e moralmente, coloro che non sanno decidere fra il bene e il male, fra questo e quello, non meritano nemmeno un posto agli inferi. Ecco dunque che la prima serata gustosamente narrativa è orgogliosa di ribadire l’importanza di fare sempre delle scelte. Di prendere una posizione. Di deliberare. Di imboccare una determinata strada, anche quando si è di fronte a un bivio. Appuntamento dunque il 7 settembre, al ristorante Marcelin di Montà d’Alba, guidato dallo chef Andrea Ferrucci. Mentre la pièce si tiene nel salone polifunzionale comunale (prossimamente sede del Museo del Tartufo), adiacente al ristorante. Nei calici: il Roero Arneis 2020 by Bajaj; il Roero Malin 2019 di Baracco 1871; il Roero Arneis Sant'Anna Riserva 2019 di Cascina Lanzarotti; il Roero Sorano Riserva 2016 by Filippo Gallino; e il Roero Arneis 2020 di Massucco.
“Quest’è colei ch’è tanto posta in croce pur da color che le dovrien dar lode, dandole biasmo a torto e mala voce; ma ella s’è beata e ciò non ode: con l’altre prime creature lieta volve sua spera e beata si gode”, Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno VII.
Martedì 14 settembre si assapora Dante All'Enoteca di Canale
Fortuna
È invocata o ingiuriata. Benedetta o maledetta. Ma lei, la Fortuna, si muove libera e imperturbata nella sua sfera beata. È l’uomo che se ne fa cruccio. Quando invece quel che va sotto il nome di caso, fato, sorte e destino può divenire occasione di maturazione, crescita ed evoluzione. Perché alla fine, tutto dipende da come si guarda, da come si osserva, da come si ragiona. Tutto dipende da come si agisce quotidianamente, coscientemente e responsabilmente, portando avanti il proprio compito. Questa la virtuosa morale della tappa del 14 settembre all’Enoteca stellata di Canale, capitanata dallo chef Davide Palluda. Con corredo di Canto in chiesa. Sì, il VII Canto dell’Inferno viene recitato nella chiesa (barocca e sconsacrata) di San Giovanni, fatta costruire nel Settecento dalla Confraternita dei Battuti Neri. Mentre i bicchieri accolgono i bianchi e i rossi: il Roero Brich d’America 2016 di Marsaglia; il Roero Arneis Cecu D’la Biunda 2020 by Monchiero Carbone; il Roero Arneis Bricco delle Passere Riserva 2019 di Tibaldi; il Roero Antaniolo Riserva 2017 di Pelassa; e il Roero Arneis 2020 di Michele Taliano.
“Io vidi una di lor trarresi avante per abbracciarmi con sì grande affetto, che mosse me a far lo somigliante”, Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio II.
Martedì 21 settembre il viaggio dantesco prosegue a Magliano Alfieri
Amicizia
L’abbraccio. La vicinanza. L’empatia. Nel secondo Canto del Purgatorio Alighieri incontra l’amico e musico fiorentino Casella. E il 21 settembre Saulo Lucci indugia su terzine che stimolano una riflessione sul grande valore dell’amicizia, della fiducia e dell’attaccamento alla vita. E lo fa nello scenografico Salone degli Stemmi del Castello di Magliano Alfieri. Dove soggiornò da bambino il poeta Vittorio Alfieri e dove oggi ha sede il ristorante Alla Corte degli Alfieri, le cui redini sono nelle mani di Stefano Paganini. Una serata fascinosa, conviviale e “affettuosa”, che elegge a protagonisti anche i vini del territorio: il Roero Tumlin 2016 delle Cantine Povero; il Roero Arneis Savij 2016 di Careglio; il Roero Arneis Spumante 2018 by Costa Catterina; il Roero Riserva 2015 dell’azienda agricola Pace; e il Roero Arneis 2020 di Francesco Rosso.
“Ascoltando chinai in giù la faccia; e un di lor, non questi che parlava, si torse sotto il peso che li ’mpaccia, e videmi e conobbemi e chiamava, tenendo li occhi con fatica fisi a me che tutto chin con loro andava”, Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio XI.
Martedì 28 settembre si scopre il Purgatorio nella bella Govone
Umiltà
Nel Canto XI del Purgatorio Dante si china, emulando i superbi. Costretti, sotto il peso di un masso, a tenere gli occhi rivolti a terra. Infatti, abituati a tenere lo sguardo troppo alto, ora si vedono obbligati a un atteggiamento di umiltà. È la pena del contrappasso. È la punizione per gli eccessi del possedere e dell’apparire. Questo il tema della quarta soirée, il 28 settembre, alle Scuderie del Castello di Govone, il raffinato ristorante capitanato da Fabio Poppa e Davide Sproviero. Con spettacolo nella vicinissima Cappella Reale dello Spirito Santo. Segni particolari? Nel 1830 Carlo Felice ne fece decorare la volta da Giuseppe Morgari, Carlo Pagani e Andrea Piazza, mentre le pareti portano il tratto dei fratelli Pozzo. A far sentire umilmente la loro autorevolezza? Anche i vini: il Roero Arneis Bel 2020 di Carlo Casetta; il Roero Mombeltramo Riserva 2017 by Malvirà; il Roero Arneis Spumante Giovanni Negro 2016 della maison Angelo Negro; il Roero Arneis San Michele 2019 dei Poderi Moretti; e il Roero Patarrone 2017 di Giacomo Vico.
“E già la vita di quel lume santo rivolta s’era al Sol che la riempie come quel ben ch’a ogne cosa è tanto”, Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso IX.
Il 5 ottobre si sale in Paradiso. E si vede l'Alba. Nella foto a destra, la mappa riassuntiva di tutte le serate
Amore
Nel Cielo di Venere Dante incontra gli spiriti amanti: Cunizza da Romano, Folchetto di Marsiglia e Raab, la meretrice di Gerico. E il 5 ottobre Lucci medita: sull’amore fisico e matafisico. Sull’amor terreno e l’amore universale. Il vero Amore secondo l’Alighieri. E anche stavolta lo fa vicino a un altare: quello della secentesca chiesa di San Giuseppe ad Alba. Declamando il IX Canto del Paradiso. Ed è proprio al ristorante L’inedito Vigin Mudest della Città Creativa Unesco per la Gastronomica che la passione prosegue la sua corsa, incarnata nelle pietanze dello chef Flavio Scaiola. Mentre sulla tavola sfilano il Roero Arneis 2020 di Cà di Cairè; il Roero Monfriggio 2016 di Carlo Chiesa; il Roero Arneis 2020 di Mario Costa; il Roero Riserva 2016 di RiDaRoca; e il Roero Arneis Cayega 2020 griffato Terre Miroglio. Narrando l’amore per la vita e le viti.