Un omaggio e un tributo alla città bedda la cena messa in scena dai due catanesi. Orgogliosi pure della chiacchiera con capuliato di pomodoro e maionese di tenerumi dell’Etna. “Le chiacchiere sono un dolce tipico del carnevale, ma noi l’abbiamo rivisitata in versione salata. Utilizzando gli scarti dell’impasto della nostra pizza sottile, stesa con il matterello”, dice Lele, in un inchino al riciclo sostenibile. Mentre la Norma finiva sulla pizza al padellino. “La Norma è un primo piatto simbolo di Catania. Ma noi desideravamo avesse la consistenza di una bruschetta e che evocasse la brace (e gli iper local arrusti e mangia, ndr). Così abbiamo preso un pomodoro cuore di bue, grosso e spesso, e lo abbiamo cotto sulla brace viva, come se fosse una bistecca. Spennellandolo con il miele di ape nera sicula, affinché si caramellasse e producesse la reazione di Maillard”, spiega Manuel. Che non trascura fondo di melanzana, ricotta di bufala ragusana, aceto di lamponi ed emulsione al fieno. Una Catania che si è andata delineando, portata dopo portata, spicchio dopo spicchio, vanedda dopo vanedda. Con tanto di sosta in rosticceria. Da qui il Doppio crunch che sognava di essere una cipollina. “La cipollina è un must delle rosticcerie catanesi. Si tratta di una sfoglia rustica, condita con cipolla stufata, pomodoro, formaggio e prosciutto. Anche se un tempo il prosciutto non c’era, perché gli insaccati non fanno parte della nostra cultura”, svela Lele. Che con Manuel ha servito una pizza in teglia farcita con cipolla cotta sotto la cenere, salsa messa a segno con le inflorescenze dell’alliacea, provola ragusana ed estratto di pomodoro, lasciato fermentare dai tre ai cinque mesi. Per esaltare appieno il suo spirito umami. A suggello? Un crumble di pane raffermo al farro e sale di Trapani, accompagnato da un gelato con susine e cavolo viola fermentato, dalla verve leggermente acida. “Il tutto amplificato dalla presenza dell’olio al peperoncino”, puntualizzano i due. Che difendono il bread, proponendolo pure per dessert: Pane e minnulata. Quindi: pane al cacao amaro, cotto e ricotto al vapore (per renderlo più soffice), e zuppetta alle mandorle. A ricordare la granita, ma pure la scodella con pane e latte. Maturità e infanzia, origine ed evoluzione.