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Torna, per la sua 18esima edizione, l’evento che celebra il lusso e l'eleganza, facendosi ambasciatore di valori come la sostenibilità e la responsabilità sociale. Appuntamento all’Hotel Principe di Savoia il 25 febbraio
Il suo mantra? Determinazione, perseveranza, passione. Il suo stilista prediletto? Indiscutibilmente Giorgio Armani. La sua mission? Mettere in luce, attraverso la moda, l’arte e il design, tematiche attuali quali l’integrazione e l’inclusività, la sostenibilità e la sensibilità sociale. Il tutto non tradendo mai etica ed estetica. La pensa così Sabrina Spinelli, dea ex machina di un appuntamento che si anima nel bel mezzo della settimana della moda milanese: Fashion Art and More International Luxury Event. Di scena all’Hotel Principe di Savoia il prossimo 25 febbraio, per la sua diciottesima edizione. Un evento che si è evoluto tempo. Un progetto che si è trasformato in una piattaforma globale di incontro, dialogo e confronto. Fra culture, forme, tessuti, linguaggi, visioni. Visto che da sempre madame Spinelli - brand manager di Wellness for You Fashion - cerca di portare alla ribalta griffe e talenti emergenti, anche provenienti da Paesi come la Siria, l’Iran, la Turchia, gli Emirati Arabi, la Repubblica Democratica del Congo. Non solo una sfilata dunque. Non solo una passerella. Non solo una collezione. Ma una collezione di collezioni. Un collettivo dove la bellezza e l’eleganza sanno ben celebrare la diversità. Per narrare la moda del futuro, nutrita da sartorialità, originalità e responsabilità.
Alcune creazioni firmate Zenobia sfilano nella Galleria Vittorio Emanuele II, a Milano
Stili inclusivi
“Senza svelare troppo, posso anticipare che la 18esima edizione sarà caratterizzata da una fusione intrigante di tradizione e modernità. Gli stilisti e i creativi presenti (al cospetto di buyer, boutique e celebrità internazionali, ndr) si concentreranno su temi quali l’eclettismo, la sostenibilità e la rappresentazione autentica della bellezza in tutte le sue forme. Saranno inclusi anche elementi innovativi, che renderanno l'evento ancora più coinvolgente. Con un mix di stili arabo, indonesiano e italiano”, continua Sabrina, annunciando l’appuntamento. Che vedrà la partecipazione di brand come SoMè, realtà che fra sete e materiali lussuosi prende le mosse da Damasco - la città dei gelsomini - per raccontare viaggi intrisi di speranza e resilienza, nel segno dell’adagio di Everything Will Pass. E ancora Alethea Official, fondata nel 2014 a Giacarta, fiera di realizzare abiti ricchi di ricami e di messaggi, in un vero e proprio omaggio alle culture e alle tradizioni orientali; Minyara Luxury, brand algerino di alta moda che celebra la multiculturalità dell’eleganza prendendo ispirazione dagli iconici karakou, djeba e haik, per realizzare abiti e tuniche dalla forte identità; e Ahura Jewels, maison capitanata da Matilde Manfredi (nata in Etiopia da padre italiano e madre etiope) che, partendo dalla tecnica della fusione a cera persa, fa nascere scultorei gioielli in bronzo: arcaici e contemporanei, materici e immaginifici, in cui memorie d’Africa e di antiche civiltà incontrano la modernità dell’anima.
In alto, un bracciale e un anello by Ahura Jewels. In basso, alcuni capi di Zenoibia - Foto di Ambrogio Trezzi
Etica ed estetica
Ma non finisce qui. Sul palcoscenico del futuro sfila pure Zenobia, griffe che, sotto la direzione artistica di Silvia Pegoraro, mescola lavorazioni tradizionali indiane e gusto italiano, rileggendo sahri e suzani, stole in lana e pashmine, in una concentrazione di comfort, colori e volumi. E poi Raimonda Casale, che nel reinventare l’haute couture della sposa abbandona il bianco per accogliere pittura e colore, drappeggi e ghirigori; MC Home e i suoi ricercati arredi per la casa e il giardino; nonché Nelya Meister, che in Svizzera dà voce, con coraggio e determinazione, a creazioni cruelty-free, che prendono punto dalla natura, rispettando la natura e gli animali che la abitano. Traduzione: utilizzare i capelli - quelli scartati dai saloni di bellezza (e in genere utilizzati per parrucche ed extension) - per realizzare capi di abbigliamento. A dir poco geniale. E l’intelligenza artificiale? Anche su questo Sabrina Spinelli ha la sua idea: “L’intelligenza artificiale ha rivoluzionato molti aspetti dell’industria della moda, dalla progettazione alla produzione, fino all’esperienza di acquisto. Penso che l’IA possa essere una risorsa preziosa per ottimizzare i processi, migliorare la personalizzazione delle esperienze di shopping e contribuire a soluzioni sostenibili. Tuttavia è importante bilanciare l’innovazione tecnologica con la creatività umana e la presentazione delle tradizioni artigianali”.
“Nel panorama attuale della moda vincono l’autenticità e la sostenibilità. I consumatori cercano sempre più brand che abbraccino valori etici, siano trasparenti nelle loro pratiche e offrano prodotti di alta qualità. La moda contemporanea deve equilibrare creatività e responsabilità sociale per rispondere alle esigenze consapevoli del consumatore”, sostiene Sabrina Spinelli.