Forma e sostanza. Apparenza ed essenza. Estetica ed etica. In questa storia l’una non esclude l’altra. Anzi, l’una rafforza e supporta l’altra. Anche perché l’una non esisterebbe senza l’altra, in un rapporto di intrinseca connessione e massima interazione. “Nei nostri ravioli la sostanza è fondamentale, perché racconta il nostro territorio: il Friuli Venezia Giulia. Ma pure la forma è importantissima. Perché la forma è pensata per valorizzare il ripieno, per non far uscire il ripieno e per regalare un impiattamento creativo”, spiega Gabriele Penello che, insieme al sodale Christian Cattarino, guida una dinamica realtà dal nome inequivocabile: Raviolo Factory, a Invillino, frazione di Villa Santina. Non solo in provincia di Udine, non solo vicino al fiume Tagliamento, ma in Carnia, area friulana dall’autentico spirito rurale. “Io e Christian siamo entrambi cuochi. Ci siamo conosciuti a Mortegliano, alla trattoria albergo da Nando. Già lì facevamo moltissimi ravioli. E da lì l’idea di continuare a fare i nostri ravioli. Lavorando in maniera più tranquilla e serena, dalla mattina alle sette di sera. E realizzando un prodotto di altissimo livello”, continua Gabriele. Classe 1996, natali a Talmassons, scuola di cucina a Cividale del Friuli e qualche esperienza qua e là per il mondo, dalla Svizzera agli Stati Uniti. Più local invece Christian: indigeno di Villa Santina, millesimo 1992 e in tasca un attestato professionale culinario conquistato a Tolmezzo. Poi è tutta una storia di mani, menti, cuori, ingredienti, acqua e farina. Iniziata nel novembre del 2021. Dopo un secondo lockdown che ha segnato molte rinascite e ripartenze.