San Valentino day

    Rosso, rosa, rose

    Il sipario è sceso su Sanremo. E il palcoscenico è tutto per San Valentino. E allora perché non mixare pensieri, parole, pizze, pasticcini, vini, cocktail e cioccolatini? Ecco qualche sfiziosa idea per festeggiare, magari con tanto di sottofondo musicale

    No. Non disse Grazie dei fiori. E Blanco, in un folle attimo di Furore, distrusse le Rose rosse sul palco dell’Ariston. Mentre Massimo Ranieri le incensava intonando la canzone (scritta da Giancarlo Bigazzi) che lo portò al successo sul finir degli anni Sessanta. Ma di rose, di rosa e di rosso si torna a parlare. Perché San Valentino è come Natale e Sanremo: quando arriva arriva. E un momento di calviniana leggerezza è concesso. Parlando d’amore, con un pizzico di dolcezza e tenerezza. Ballando un Tango fino all'Alba. Fra lacrime mie e lacrime tue. Evitando di far l’Egoista e ricordando sempre che comunque andrà, l’addio non è una possibilità

    In alto, la collezione Sbriciolami. In basso, le proposte firmate Fabio Longhin e Cucchi

     

    Due vite e un Terzo cuore

    Si chiama Sbriciolami. Avrebbe potuto essere il titolo di un brano del festival e invece è una torta sbrisolona: tutta rosa, a foggia di cuore e preziosa di cioccolato al lampone. E con lei - e simili a lei - sono i biscotti: bianco alla mandorla; nero con nocciole e cioccolato fondente; green al tè verde e cioccolato bianco; e sempre pink al lampone. A crearli? Il pastry thinker Marco Pedron, insieme agli allievi del corso di alta formazione di pasticceria e panificazione del campus Congusto Gourmet Institute, di cui è direttore didattico. Torta e poker di cuori fragranti in vendita su Cosaporto.it, in uno speciale pack, sul quale si legge Love is the (secret) ingredient. Enjoy it. Intanto? Fabio Longhin, nella sua Pasticceria Chiara di Olgiate Olona manda in scena un’afrodisiaca collection dai toni rosati e rubini. Complici i lamponi. Protagonisti (in confettura) di una sacher torte, il cui pan di spagna è preparato con olio di vinacciolo e farina Petra Evolutiva del raccolto da lui adottato in Sicilia; di una cream tart, cui concorrono sablé e namelaka al cioccolato bianco; e di una crostata moderna, con litchi e biscuit alla mandorla. Fabio che non dimentica lo Sweet Flower Box, realizzato con Nilde Fiori di Busto Arsizio. Per un’amabile connessione. E per i fan del maritozzo? C’è il Maritozzolover by Gelsomina (ben due insegne a Milano): con panna montata artigianale, biscotto morbido red velvet e composta di frutti di bosco. Ma attenzione ai morsi. Onorando l’antico rituale romano del celare un anello di fidanzamento nell’impasto, Gelsomina nasconde otto cuoricini-cioccolatini in altrettanti maritozzi. A chi li trova? Pranzo per due persone offerto in pasticceria. E se i cioccolatini sono proposti anche nel romantico coffret Cioccolovers, non manca la monoporzione (rettangolare) Passion Rouge. E rosse sono anche le mono, le mignon e le torte della pasticceria meneghina Cucchi (uno dei Locali Storici d’Italia), alla cui dolce regia sta Imma Iovine. Che presenta pure un financier alle mandorle con croccante e cremoso al caffè e gelée di albicocca. A vestire il tutto? Una mousse al cioccolato bianco e fava tonka.

    In alto, Love always wins by Peck e le praline all'Amarone Zenato. In basso, i cioccolatini petalosi di Bodrato, le frolle a cuore di Peck, nonché Passion Rouge e Maritozzolover by Gelsomina

     

    Lasciami (almeno) un cioccolatino

    Cuori o picche? Peck li santifica entrambi e, nella metropoli lombarda, li sublima in praline, per poi inserirli in una scatola interamente realizzata in cioccolato fondente e dedicata al gioco del tris. Il suo nome? Love always wins. Ma non finisce qui. E la squadra di pasticceri, capitanati da Galileo Reposo, mettono a segno anche friabili red cookies in pasta frolla, farciti con ganache al cioccolato bianco e lampone; nonché tavolette di cioccolato pronte a dire I love you (in vendita nel flagship store di via Spadari, nei negozi di CityLife e Porta Venezia e sull’e-shop). Bodrato invece celebra i boeri: ebbri di ciliegie e grappe (figlie delle vinacce territoriali) e custoditi in raffinate cappelliere. Sì, la maison nata a Genova e operativa a Novi Ligure (nell’Alessandrino), sotto la direzione di Paola e Fabio Bergaglio, dà vita a una collezione golosa ed elegante. Che contempla pure gli sferici Bodratini (ci sono pure quelli al gusto bonet, con cacao e amaretti), contenuti in simpatiche mug; i cuori di cioccolato decorati, in versione Petali e Millerighe; Le Piastrelle (bianche, al latte e fondenti) con fragole, limone e vaniglia, con noci pecan caramellate e lampone, con frutta secca e uvetta; e una confezione (in edizione limitata) che racchiude un grande cuore in cioccolato (dalle righe rosa) e una bottiglia di Franciacorta Rosé (chardonnay e pinot nero) by Contadi Castaldi, azienda di Adro. Vino e cioccolato. Che si incontrano e si fondono in una pralina. Anzi, in sedici praline Solena dal cuore di Amarone Zenato, veronese maison di Peschiera del Garda che da oltre sessant’anni si impegna nella valorizzazione dei terroir di Valpolicella e Lugana. A produrre le praline? La belga Chocolaterie Carré, che può contare sul maître chocolatier Dirk Naert.

    In alto, il rosé di Maso Martis e The Egg by Calvisius. In basso, Enrosadira di Ruggeri, la focaccia di Bob e L'Um di Lungorotti

     

    Caviale, calici e coccodrilli… made in Italy

    Ma il caviale? Come potrebbe mancare? Così Calvisius - maison bresciana di Calvisano - presenta The Egg: una confezione dai raffinati profili color rosa perla che contiene una trilogia di caviale, cucchiaino in madreperla e aprilatta (in vendita anche online). Da gustare con un nettare di classe come l’Enrosadira di Ruggeri, maison di Valdobbiadene. Che in questo setoso, floreale e minerale spumante rosé a base di pinot nero (lungamente affinato in autoclave) intende evocare l’incanto rosato che avvolge le montagne all’alba e al tramonto. E sempre nel Trevigiano, ma nell’area di Asolo e Montello, spiccano Montelvini e il suo Prosecco doc Rosé Treviso, rigorosamente millesimato, dai toni rosa cipria e dalle nuance di glicine e frutti rossi. Fortissimanente rosé anche i due Trentodoc griffati Maso Martis. Per lei, un metodo classico verticale e di carattere come l’Extra Brut Rosé 2019 (assoluto di pinot noir); per lui, il più speziato e sapido Monsieur Martis 2017, meunier tout-court. Invece, per chi adora i grandi rossi è perfetto L’Um di Lungarotti, realtà di Torgiano, in provincia di Perugia. L’Um come l’Umbria, in un vero tributo al territorio che diede i natali proprio a San Valentino (originario di Terni). Anima umbra, condensata in un rosso (sangiovese e merlot) moderno, seducente, dai tannini armonici. Al naso: accenni di visciola, marasca, spezie e caffè. Da provare anche con la pizza. In rosso pure lei, proposta da Alberto Morello nel suo Gigi Pipa di Este. Che nel dì degli innamorati serve a tavola un menu da condividere, in coppia. In primis, pizza contemporanea con pappa al pomodoro, fiordilatte, pomodorini del piennolo, pomodorini confit, briciole di spianata calabra, olio al basilico e polvere di pomodoro. Che riappare su un impasto soffice, insieme a burrata, chips di riso rosso e gambero, sia crudo sia in maionese. Gran finale con La Venti, celebrativa focaccina dolce ripiena di mascarpone e di rosso glassata. E iper rubiconda è pure la focaccia alle patate della Sila con coda di coccodrillo alla cacciatora, salsa di peperone rosso alla vaniglia e cenere by Roberto Davanzo, patron di Bob Alchimia a Spicchi, a Montepaone Lido, in quel di Catanzaro. Mi raccomando però: non chiedete come fa.    

    In alto, Lupercalia, con Gin Mare, e Cupid’s Trap, con Elephant Gin. In basso, il Red Valentine, con rum Diplomático, il Prosecco Rosé di Montelvini e il Be My L0.0VER, con Sabatini 0.0

     

    Splash, spirito liquido

    E se l’amore fosse un cocktail? Sarebbe un Cupid’s Trap, un drink - creato dal barman portoghese Honório Oliveira - in cui l’Elephant London Dry Gin sposa Chambord, sciroppo di melagrana, succo di limone, albume e spumante dry. Oppure un Bizarre Love Triangle, in cui il gin - che nasce in Germania, grazie a Robin e Tessa Gerlach, e che celebra l’Africa, tutelandone ecosistema ed elefanti - incontra fino sherry e soda di mela e lime; o un Jack & Rose, con succo di limone, confettura di petali di rosa e top di Champagne. Mentre da Dubai, Mauro Cortese sfodera una coupette Conviviale, in cui l’Elephant Sloe Gin intreccia grappa e lamponi. E Gin Mare? Il distillato dall’anima profondamente mediterranea concentra nel bicchiere Maremory, abbracciando bitter, purea di pere e sciroppo di erba limoncina; e Lupercalia, un drink in cui gin e Chambord tornano, con Merlot e Prosecco. E Sabatini Gin? Lo spirit toscano, che ha l’headqurter a Cortona e che può contare su botaniche autoctone quali lavanda, timo, salvia, lemon verbena e foglie di olivo fa il renaming della sua referenza no alcol, traducendola in Sabatini 0.0, con corredo di QR code impresso sulla bottiglia per narrare filiera, produzione e certificazione (anche VeganOK). Uno 0.0 ben espresso nel cocktail Be My L0.0VER, cui concorrono succo di limone, sciroppo di ibisco, albume, un pizzico di sale e garnish di ribes rossi. Infine, per chi ama il rum, un buon drink al venezuelano Diplomático, importato in esclusiva in Italia da Compagnia dei Caraibi. Traduzione: Red Valentine, con Diplomático Reserva Exclusiva, succo di barbabietola, purea di lamponi, succo di lime e Porto. Come decorazione: scaglia di cioccolato. Vietatissimo dire Non mi va.

    T: Cristina Viggè

    13-02-2023

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