Intanto Giacomo si concentra sulla nuova insegna sarzanese: 130 metri quadrati dove entrare, curiosare, assaggiare e fare la spesa. Un luogo aperto per colazione, per pranzo e per cena. E pure per una merenda o uno spuntino. Uno spazio poliedrico e polimorfo, dove tutto è connesso, circolare e coerente. In primis con l’idea di valorizzazione della filiera. “La cucina che proporremo sarà quella tipica di una trattoria moderna. Tenendo fede stagionalità e territorio”. Che per mister Devoto, nato a Carrara e cresciuto a Sarzana in una famiglia di origini parmensi, significa Lunezia e significa tre confini-non confini: Toscana, Liguria ed Emilia Romagna. E anche po’ più in là. “Cercheremo di comunicare questo territorio allargato, dando luce e voce ai produttori, vicini e lontani, ai Presìdi Slow Food, ma anche al mio orto e alle mie produzioni”. Una dozzina i piatti in carta; due i menu degustazione. Da assaporare al tavolo oppure al bancone, in maniera più smart. “Introdurrò sicuramente i croxetti liguri, conditi col pesto bianco, che prevede maggiorana, panna da affioramento, pinoli e parmigiano reggiano”. E poi? Ci sarà il menu lunch: “Con una formula più easy. Della serie, lasagne, aglio e olio, amatriciana, carbonara. Tanto in bottega di pecorini e uova ne avremo in abbondanza. E ci sarà pure la gastronomia, dove presenteremo quello che in casa non si ha più tempo e voglia di fare. La cima alla levantina, il baccalà fritto, i fegatini alla toscana, il cacciucco alla livornese, i tortellini o gli anolini in brodo, la pasta reale nello straccio, il purè, il pollo al limone, gli involtini di vitella, le tomaselle liguri, che sono delle lonzette di maiale, ripiene di ricotta e spinaci e cotte nel sugo. E, perché no, anche i saltimbocca alla romana”. Il tutto in versione da asporto e da consumo live, in loco, ma in modalità sharing.