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A ottobre, i riflettori si accendono sugli ecosistemi lacustri e fluviali. Grazie a due grandi eventi, intorno al Garda e nel cuore del Maggiore, capaci di coinvolgere chef, produttori, artigiani, viticoltori e studiosi. Per far luce sulla biodiversità e sul profondo valore delle acque interne
Tutelare e promuovere il mondo dell’acqua dolce. Strutturare e alimentare una filiera virtuosa di realtà complementari. Ricercare punti di equilibrio tra missione sociale e obiettivi d’azienda. Creare reti e definire un modello. Sostenere attività di formazione e crescere in consapevolezza. Custodire saperi e tramandare memoria per garantire futuro. Rendere protagonista il pesce d’acqua dolce. Generare nuove opportunità. Distinguersi sul mercato nel segno della qualità. Guardare oltre i confini, rafforzando i collegamenti interni. Recita così il decalogo del Manifesto di Gente di Lago e di Fiume. Non solo una manifestazione nata grazie all’impulso dello chef Marco Sacco (due stelle Michelin al Piccolo Lago di Mergozzo), ma un vero e proprio movimento. Senza barriere e senza limiti. Fiero di coinvolgere cuochi, ristoratori, pescatori, ittiologi, acquacoltori, produttori, enti e organizzazioni. Tutti pronti a remare nella stessa direzione: difendere, salvaguardare e tutelare la biodiversità degli habitat lacustri e fluviali. Riconsegnando dignità a un patrimonio ambientale, economico e sociale. Un faro, dunque. Che si accende sul Lago Maggiore. E il Garda? Non è da meno. E manda in scena una cena corale e stellare.
In alto, l'Isola dei Pescatori e l'albergo ristorante Il Verbano. In basso, lo chef Marco Sacco e la sua tinca al testo
Sull’Isola dei Pescatori
Formare, informare, intrattenere, divertire, sensibilizzare. Questo l’intento di Gente di Lago e di Fiume, kermesse che torna - per la sua quinta edizione - a smuovere le acque del Lago Maggiore. Anzi, più precisamente quelle dell’Isola dei Pescatori, dove domenica 16 ottobre i partecipanti possono tuffarsi in un itinerario culturale, gastronomico, sensoriale ed esperienziale. Come? In primis assaporando le delizie firmate dai ristoranti dell’isola, in tandem con guest chef del calibro di Luca Marchini (L’Erba del Re, Modena), Davide e Nicola Trentin (Le Delizie del Grano, Cittadella, Padova), Christian Balzo (Piano35, Torino), Cesare Battisti (Ratanà, Milano), Gianni Tarabini (La Florida, Mantello, Sondrio), Giorgio Bartolucci (Atelier, Domodossola), Renato Bosco (headquarter nella veronese San Martino Buon Albergo e Saporè a Milano, Linate e Vicolungo), Mauro Elli (Il Cantuccio, Albavilla, Como), Max Celeste (Il Portale, Verbania) e Paolo Griffa (al Caffè Nazionale di Aosta). Un paniere fragrante, arricchito da convegni e momenti di approfondimento scientifico al Verbano, l’albergo ristorante guidato da Marco Sacco; dimostrazioni di attività tipiche della vita quotidiana dei pescatori, vedi la calata, la pareggiatura, il rammendo e la coloritura delle reti; nonché la possibilità di visitare il Museo della Pesca e la Casa Museo “Andrea Ruffoni”. Lunedì 17 ottobre invece l’evento si posta sulla terraferma, al Teatro Maggiore di Verbania. Che apre le sue porte ai ragazzi delle scuole superiori del territorio, facendo salire sul palco chef, studiosi, produttori, comunicatori e istituzioni. Per riflettere, ragionare e dialogare su un mondo che va oltre il mare, osservando le acque interne. Un universo dinamico e fluttuante, che, come ricorda l'ottavo punto del loro Manifesto, è senza frontiere, è orizzontale e verticale, è naturalmente vocato allo scambio, alla connessione, all’interazione e all’integrazione. Non a caso il piatto simbolo della kermesse è il Ramen di Siluro: "Nasce dalla volontà di valorizzare pesci invasivi solitamente considerati di scarso valore commerciale e dalla curiosità per la contaminazione con i sapori e le tradizioni di altre culture, anche lontanissime", spiega Sacco. Della serie, quando un problema diviene risorsa e opportunità.
In alto, la grande bellezza del Lago di Garda. In basso, Peter Brunel, Leandro Luppi e Andrea Costantini, fra i protagonisti di Centopercento Garda
100% Garda
Le tre riviere del Benaco si raccontano. All’unisono, in contemporanea, in una sola sera: quella del 21 ottobre. Quando la scena è tutta per Centopercento Garda, upgrade di Fish & Chef, la volitiva rassegna ideata dallo chef Leandro Luppi ed Elvira Trimeloni. Un modo per comunicare la biodiversità del più grande lago d’Italia, in equilibrio fra acqua e terra, pesci e carni, olio e ortaggi, miele e formaggi, inanellando tre province (Brescia, Verona e Trento), tre regioni (Lombardia, Veneto e Trentino), tredici ristoranti e altrettante cene d’autore. Ciascuna a sei mani. Complice un poker di cantine come Cà Maiol (un must per il Lugana), Cavalchina (un cult per il Custoza), Bottenago (posizionata sulle colline della Valtènesi) e Madonna delle Vittorie (fiera di presentare Nosiola e Trentodoc). Della serie, quando il vino sostiene il territorio. E viceversa. Eccole allora le insegne protagoniste di un purissimo distillato (e concentrato) di terroir: l’Osteria Felter Alle Rose di Salò (Matteo Felter ospita Andrea Mantovanelli e Terry Giacomello); La Dispensa di San Felice del Benaco (Michele Bontempi accoglie Alessandro Bedin e Matteo Maenza); il Capriccio di Manerba del Garda (Giuliana Germiniasi ospita David Cattoi e Patrizia Zanella); l’Osteria H2O di Moniga del Garda (Saulo Della Valle condivide la cucina con Alessandro Pilatti e Alfio Ghezzi); il ristorante Casa Leali di Puegnago (Andrea Leali insieme ad Andrea Costantini e a Zeno Moretti); l'Aquariva di Padenghe sul Garda (Paolo Favalli con Fabio Cordella e Giada Miori); il Mos di Desenzano del Garda (Stefano Zanini ospita Leandro Luppi e Mari Vedovelli); e La Speranzina di Sirmione (Fabrizio Molteni con Davide Pellegrino e Fabio Mazzolini). E ancora, la Locanda Perbellini Ai Beati di Garda (Michele Bosco in coro con Maurizio Bufi e Sergio Demonti); la Taverna Kus di San Zeno di Montagna (Stefano Lorenzi insieme ad Alberto Bertani e Orietta Filippini); la Locanda Moscal di Affi (Corinne Luppi con Stefano Baiocco e Laurent Paccini); l’Osteria del 4 di Torri del Benaco (Isidoro Consolini con Roberto Stefani e Massimo Fezzardi); e il Peter Brunel Ristorante Gourmet, con special guest Piercarlo Zanotti e Roberto Rambaldo. Fil rouge? Il dessert di ogni menu porta la firma di Carmelo Di Novo, pasticcere a Manerba del Garda. Un lago che sa pure essere dolce.