Tiziano Busuoli a Sigep 2020 - Foto di Paolo Terlizzi
Talvolta è questione di tempismo. “Papà Goliardo e mamma Bianca inaugurarono la pasticceria nel 1966. E io sono stato concepito in contemporanea. Visto che sono nato l’anno successivo”, racconta Tiziano Busuoli, che con la sorella Cristina e la moglie Serena - che gestisce il laboratorio - porta avanti la boutique di famiglia. A Mirandola, in provincia di Modena. In quell’Emilia che si distende serena e pianeggiante, appena superato il Po (venendo da nord). Un destino segnato quello di Tiziano. Che con passione tiene fede a un credo artigiano fondato su freschezza, qualità e genuinità. Mixando sapientemente tradizione ed evoluzione. Passato e spirito contemporaneo. “Certo, ora poi c’è anche mio figlio Emanuele che si occupa della zona bar e gestisce il marketing. Concentrandosi sull’immagine della nostra pasticceria”. Perché Busuoli lo sa: comunicazione e social sono fondamentali. Anche per raccontare la storia e il genius loci. Incarnato in un dolce dal nome “Ritratto Padano”. “Si tratta di una delizia buonissima, particolarissima e profondamente radicata nella nostra campagna. Con lei vincemmo nel 2017 il concorso Sweet Bologna”, ricorda orgoglioso Tiziano. Che rende onore alla saba (mosto cotto) declinandola in un cremoso e in una crema leggera; alla mela campanina (marinata e caramellata); e alle noci. Presenti nella dacquoise e nella pastafrolla. Una torta tonda, dalla superficie a strisce. A ricreare la visione prospettica dei campi coltivati. Un assaggio che si fa paesaggio.
Riprese a cura di Marco Gallocchio nello stand di Petra - Molino Quaglia a Sigep 2020
Così come ancorato alla terra è un lievitato - proposto tutto l’anno - intitolato a Giovanni Pico della Mirandola, celebre umanista del Quattrocento, nato proprio qui. Ecco dunque la “Mirandolina", summa di pere dell’Emilia Romagna igp, noci, cioccolato, lievito madre e farine Petra 1 e Petra 3. Un savoir-faire artigiano rispettoso della memoria, ma pure capace di far vibrare la creatività. Espressa nell’agrumata “Lemond”, cake integrale alla mandorla (con la buccia) dalle nuance radiose; nella più esotica “Oriental”, armonioso compendio di tè matcha giapponese, curd al mango e crema di cioccolato bianco profumata al limone; e nella saggia “Altea”, emblema di forza e di coraggio. Mutuando il nome da una pianta officinale rinomata per le sue virtù medicamentose e terapeutiche. Del resto althòs, in greco, significa curare, guarire. Un dolce della rinascita e della ripartenza, fra mousse alla robiola, cake al grano saraceno, croccantino fondente e composta di amarene.
La Pasticceria Busuoli di Tiziano Busuoli ha riaperto a Mirandola (Modena). Intanto Tiziano ci propone la ricetta della sua torta Pertikus con Petra 9 e confettura al lampone.
❓Torneremo a dar luce agli artigiani❓
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Tiziano Busuoli a Sigep 2020 - Foto di Paolo Terlizzi
Talvolta è questione di tempismo. “Papà Goliardo e mamma Bianca inaugurarono la pasticceria nel 1966. E io sono stato concepito in contemporanea. Visto che sono nato l’anno successivo”, racconta Tiziano Busuoli, che con la sorella Cristina e la moglie Serena - che gestisce il laboratorio - porta avanti la boutique di famiglia. A Mirandola, in provincia di Modena. In quell’Emilia che si distende serena e pianeggiante, appena superato il Po (venendo da nord). Un destino segnato quello di Tiziano. Che con passione tiene fede a un credo artigiano fondato su freschezza, qualità e genuinità. Mixando sapientemente tradizione ed evoluzione. Passato e spirito contemporaneo. “Certo, ora poi c’è anche mio figlio Emanuele che si occupa della zona bar e gestisce il marketing. Concentrandosi sull’immagine della nostra pasticceria”. Perché Busuoli lo sa: comunicazione e social sono fondamentali. Anche per raccontare la storia e il genius loci. Incarnato in un dolce dal nome “Ritratto Padano”. “Si tratta di una delizia buonissima, particolarissima e profondamente radicata nella nostra campagna. Con lei vincemmo nel 2017 il concorso Sweet Bologna”, ricorda orgoglioso Tiziano. Che rende onore alla saba (mosto cotto) declinandola in un cremoso e in una crema leggera; alla mela campanina (marinata e caramellata); e alle noci. Presenti nella dacquoise e nella pastafrolla. Una torta tonda, dalla superficie a strisce. A ricreare la visione prospettica dei campi coltivati. Un assaggio che si fa paesaggio.
Riprese a cura di Marco Gallocchio nello stand di Petra - Molino Quaglia a Sigep 2020
Così come ancorato alla terra è un lievitato - proposto tutto l’anno - intitolato a Giovanni Pico della Mirandola, celebre umanista del Quattrocento, nato proprio qui. Ecco dunque la “Mirandolina", summa di pere dell’Emilia Romagna igp, noci, cioccolato, lievito madre e farine Petra 1 e Petra 3. Un savoir-faire artigiano rispettoso della memoria, ma pure capace di far vibrare la creatività. Espressa nell’agrumata “Lemond”, cake integrale alla mandorla (con la buccia) dalle nuance radiose; nella più esotica “Oriental”, armonioso compendio di tè matcha giapponese, curd al mango e crema di cioccolato bianco profumata al limone; e nella saggia “Altea”, emblema di forza e di coraggio. Mutuando il nome da una pianta officinale rinomata per le sue virtù medicamentose e terapeutiche. Del resto althòs, in greco, significa curare, guarire. Un dolce della rinascita e della ripartenza, fra mousse alla robiola, cake al grano saraceno, croccantino fondente e composta di amarene.
La Pasticceria Busuoli di Tiziano Busuoli ha riaperto a Mirandola (Modena). Intanto Tiziano ci propone la ricetta della sua torta Pertikus con Petra 9 e confettura al lampone.
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I testi sono di Cristina Viggè quando non diversamente specificato.
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