“Dopo Maria Teresa d’Austria nessuno ha mai più avuto il sogno di una cultura mitteleuropea. Eccetto Madlena”, dichiara un’artista eclettica quale Carla Tolomeo, facendo palese riferimento a madame Zepter. Che intanto svela: “L’arte e la bellezza sono le uniche ideologie che mi sono concessa”. Sì, è proprio vero che dietro, anzi, davanti a un grande uomo c’è sempre una grande donna. E davanti a Philip Zepter c’è Madlena. Lui capitano della Zepter International, azienda multinazionale e multimarca che produce, vende e distribuisce pentole (e coperchi) extralusso e tecnologicamente innovativi, cosmetici scientificamente avanzati, strumenti medicali d’avanguardia, oggetti preziosi e rivoluzionarie apparecchiature home care oriented. Il tutto finalizzato alla salute, al benessere e al leitmotiv: “live better - live longer”. Con ben otto stabilimenti produttivi (in Italia, Svizzera e Germania), società in cinque continenti e in 60 Paesi (per oltre 320mila metri quadrati dedicati agli affari) e boutique in più di 40 nazioni. Lei incline più che mai al sapere, all’arte, alla musica, alla letteratura. Una vera first lady della cultura, illuminata mecenate dei tempi moderni. Basti pensare all’Opera & Theatre Madlenianum di Belgrado, risorto come un’araba fenice sulle ceneri del vecchio Teatro Nazionale di Zemun… proprio per volere di Madlena. Un gioiello architettonico nato nel 1997 per illuminare un periodo buio della capitale serba e capace di aver messo in scena opere, operette, balletti e musical di alto valore artistico. Due decenni strepitosi, narrati in tre volumi ponderosi, pubblicati dalla Zepter Book World. Casa editrice che ha pure realizzato il libro Zepter & Italian Friends - 30 anni d'amicizia con i grandi d'Italia. Per ripercorre il feeling che lega la maison a intellettuali, imprenditori, stilisti e benefattori italiani. Un trentennale rapporto di stima, suggellato da un gran galà a Villa Erba, a Cernobbio.
Certo, perché il sapere non ha né limiti né confini, e si incarna pure nella casa d’aste Madl’Art, nel Prix Littéraire Européen Madeleine Zepter, nel Premio Jeune Chef, nello Zepter Museum di Belgrado e nel Museo Zepter di Milano. Anzi, di Cinisello Balsamo, sorto nel bel mezzo del maxi polo produttivo lombardo. Un museo nuovo, che apre un’ennesima finestra sul domani. Un edificio in vetro, materico e geometrico, scultoreo ed essenziale, che lascia trasparire gli interni, progettati dallo studio di architettura Silvio Recalcati e dall’A2T di Milano. Un contenitore di passato e di futuro, di oggetti e di visioni, recentemente inaugurato con un grand opening dinner firmato dallo chef Enrico Derflingher (presidente di Euro-Toques Italia ed Euro-Toques International) e da Gianni Tarabini, executive chef stellato de La Fiorida di Mantello (in provincia di Sondrio). Che, lungo il buffet, ha fatto sfilare tutte le delizie della fattoria: dall’Alpina (la mozzarella ottenuta dal latte di pura bruna) alla burratina, dalla crema di latte alla ricotta salata, dai caprini vaccini (spolverati di spezie) allo Scimudin, dal Latteria al Valtellina Casera, fino al Bitto (annata 2016). Non dimenticando bresaola punta d’anca, coppa, pancetta, taroz e sciatt. Per una passerella di tipicità. Mentre à la table giungevano un risotto viola e wild (ai mirtilli selvatici della Val Gerola con spuma di Casera); e un raffinato rollè di coniglio dal cuore di gambero, con carote e purea di spinacetti. E se nei calici finivano i nettari firmati Pietro Nera e Nino Negri, per un vero omaggio all’eroica enologia valtellinese, sul palco si susseguivano artisti di fama musicale come il soprano Katia Ricciarelli, i tenori Gianluca Paganelli e Fabio Armiliato, il primo clarinetto del Teatro alla Scala Fabrizio Meloni, il direttore d’orchestra Alberto Veronesi e il pianista Takahiro Yoshikawa.
Letteratura, musica, cultura contadina, alta cucina. Per nutrire corpo e anima. E anche l’arte ne fa parte. Grazie ad Artzept, lo Zepter International Design Award, sempre voluto da Madlena. Un chiaro invito alla creatività rivolto ai giovani talenti abitanti del mondo. Ma anche un modo per osservare l’arte da un’inedita prospettiva, in cui la razionalità si fonde con il sentimento, l’estetica con la funzione. E se il tema dello scorso anno ha risposto all’adagio del “Framing the beauty”, in un inchino alla cornice come custodia e valorizzazione di memoria ed emozioni, per il 2017 il concorso punta i riflettori sui “Kitchen Gadgets”, ossia su tutti quegli utensili e accessori finalizzati a rendere divertente la preparazione e il servizio del cibo. Il bando è aperto e i lavori devono essere presentati e inviati (a pressofice@zepteritaly.com e a slowstar@ptt.rs) entro il 30 settembre.
Parola d'ordine: libertà.