È nato. Ufficialmente lo scorso 7 aprile. E ora fa il suo debutto in società salendo sulla ribalta di un appetitoso carnet di eventi. Tutti piemontesi. Non tanto per campanilismo, ma per ricordare le terre da cui tutto ha avuto origine. Ben tre secoli fa. E così, il nuovo Istituto del Vermouth di Torino - presieduto da Roberto Bava, affiancato dal vice presidente Giorgio Castagnotti - si presenta al pubblico grazie a un ricco calendario di iniziative settembrine. Che conducono sulle strade di un prodotto nobile, la cui creazione corre e correva lungo l’asse Torino-Pessione-Asti-Canelli, territori in equilibrio fra vigneti e coltivazioni d’altro tipo. Necessarie per mettere a punto il vino aromatizzato più celebre al mondo.
Primo appuntamento, dunque, ad Asti, il 9 settembre, alle ore 16, nella Sala degli Specchi di Palazzo Ottolenghi. L’occasione? L’inaugurazione della Douja d’Or - Salone Nazionale di Vini Selezionati. Fra i relatori, mister Bava e mister Castagnotti, ma pure Giovanni Chazalettes, discendente di una storica famiglia di produttori di vermouth e liquori fra Chambéry e la città della Mole; Piero Miravalle, courtier e mediatore storico delle grandi maison produttrici; e Pierstefano Berta, studioso degli aspetti tecnologici, culturali e di marketing dell’enologia. E ancora, Carlo Vergnano, produttore e socio fondatore dell’istituto, nonché Fulvio Piccinino, sommelier, barman, socio onorario dell’istituto e autore del volume Il Vermouth di Torino. Un vero esperto del settore, che alle 11 dello stesso dì, a Palazzo Gazelli, tiene un’edizione speciale di “Esperienza Vermouth”: full immersion, fra didattica e pratica, a tu per tu con il piemontese elisir figlio del savoir vivre.
Dal 15 al 18 settembre, ci si sposta invece a Bra, in provincia di Cuneo, per il ventennale di Cheese. E per dimostrare l’assoluta poliedricità del Vermouth di Torino: ottimo come aperitivo e come dopo pasto, come ingrediente di sorprendenti cocktail e come perfetto compagno dei formaggi. Quartier generale? Il container della Regione Piemonte, in piazza Spreitenbach, dove assaggiare i vermouth dei brand e delle maison fondatrici dell’istituto: da Carlo Alberto a Tosti, da Giulio Cocchi a Vergnano, passando da Berto, Bordiga, Del Professore, Carpano, Chazelettes, Cinzano, Drapò, Gancia, La Canellese, Martini & Rossi e Sperone. Per un lungo tasting all’insegna dell’esclusività.
Ultima tappa, infine, a Canelli, dal 21 al 23 settembre. Per una tre giorni dalla vermouth attitude. Si inizia giovedì 21 (alle ore 21) all’Enoteca Regionale di Canelli con il seminario “Esperienza Vermouth”, per proseguire venerdì 22 (a partire dalle 21) a casa Gancia con il concerto Le grandi musiche del Vermouth, griffato dalla banda Musicale Città di Canelli. Il bello? Ascoltare il sound di un vino davvero speziale. Sabato 23, poi, giornata intensa: a partire dalle 15, sempre nell’headquarter di Gancia, convegno “Vermouth di Torino e comunicazione”, per un viaggio di approfondimento fra passato, presente e futuro; dalle 18.30, nei bar della città, “La Notte del Vermouth”, per un tour fra musica, cocktail e piatti della tradizione; e dalle 21, nello spazio dell’Enoteca Regionale di Canelli, incontro ravvicinato con “Il Vermouth di Torino tra storia e magia delle erbe”, firmato da monsieur Piccinino, con corredo di degustazione. Senza dimenticare che per tutta la settimana, nei ristoranti canellesi, va in scena “Vermouth e Gastronomia”.
Per piatti vermouthizzati.