Contaminazione. Fra arte e cucina. Oggetti e ingredienti. Materia e immaginario. Memoria e visioni contemporanee del food, del wine e del design. Si propone di miscelare, legare, shakerare con sapienza il mondo del cibo e quello delle idee il ciclo di serate che vanno sotto il nome di “Sette Spaghi”, iniziativa firmata da ItaliaSquisita in tandem con una serie di aziende sostenitrici del progetto. Che elegge a headquarter lo Spazio Rossana Orlandi di Milano, sinonimo assoluto di stile. Un luogo crossover, crogiolo di pensieri, linee, minimalismo, esplosione. Soprattutto di verde, che plasma e trasforma la galleria in una serra, incantato giardino di delizie per il palato e per la mente. Complici luci, tavoli e arredi fatti su misura per socializzare. Nel senso più conviviale e interculturale del termine.
Serate poliedriche, dove l’incontro stimola un propositivo confronto fra universi non più paralleli ma accomunati dallo stesso spirito di condivisione intellettiva. Persino la barriera fra chef e commensale decade, lasciando spazio al dialogo e allo scambio. Mentre gli spaghetti (Monograno Felicetti) divengono il piatto principale, emblema di intreccio, trama, reticolo, interconnessione. Pronti essi stessi a fondersi in maniera mirabile con gli elementi che li condiscono. Assumendone addirittura il colore. È accaduto con gli spaghetti alla marinara in noir (con nero di seppia e black lime) by Francesco Apreda dell’Imàgo romano. Ed è successo pure per gli spaghetti di Khorasan-Kamut in green di Andrea Berton, stellato patron del ristorante meneghino che porta il suo cognome. “Li ho serviti tiepidi e li ho conditi con una salsa ottenuta frullando erbe fresche, olio extravergine d’oliva e brodo”, spiega Andrea. Che, si sa, per il brodo ha una certa predilezione.
Il risultato? Un primo piatto dal tono smeraldo, dalla texture vellutata e dalla nuance delicata, associata al tocco sapido della bottarga. Perfetto in abbinamento con il Volé Rosé Mosso di Feudo Maccari, concentrato in bottiglia di vibranti emozioni siciliane. Un vino eclettico, ideale pure in accompagnamento alla ventresca di tonno sempre siglata da Berton. Segni particolari? L’estrema morbidezza e l’ordinato ordito di lattuga, mandorla, polvere di capperi e oliva verde. Della serie, quando il mare indossa un velo dalle note vegetali. A rispondere? La voce della terra: spalla d’agnello da latte con corredo di porro arrostito e crema di ricotta. Superbo in duetto con il Neré, il Nero d’Avola di casa Feudo Maccari.
E per dessert? Cambio di scena. E la parola va a un altro Andrea: Besuschio, pasticcere della celebre insegna abbiatense. Suo infatti il Vortice, dessert dalla piacevole allure vintage, confortevole girandola di golosità. Un biscotto viennese alla vaniglia con ganache montata alla vaniglia, composta di fragole e cremoso alla mandorla. A completare: coulis di fragola e lime, “petali” di cioccolato Valrhona Inspiration Fraise e semicerchio di Caraïbe 66% sempre di Valrhona. Un dolce in grado di evolvere persino in declinazione salata. “Sì, creo di un biscotto viennese al parmigiano reggiano di 36 mesi”, spiega Besuschio. “Per poi farcirlo con ricotta di bufala, pomodorini confit, acciughe del Cantabrico e acqua di mozzarella di bufala”. Per una delizia bifronte.
Insomma, una cena dall’attitudine dinamica, sulla cui ribalta sono sfilati anche i prezioso prodotti del Frantoio Sant’Agata di Oneglia (dall’extravergine alle olive taggiasche, dai carciofini ai peperoncini ripieni), i germogli di Koppert Cress e alcune prelibatezze di TartuFlanghe e Longino & Cardenal. Senza dimenticare il caffè (miscela Eletto) Kimbo, il milanese Gin Giass (con tanto di logo a richiamare il drago verde delle vedovelle, le fontanelle della città) e le birre Baladin: la spumeggiante Metodo Classico e la Xyauyù 2013 Riserva Teo Musso. Una “birra da divano”, intensa, calda, avvolgente, dai toni ambrati e dai sentori di frutta secca e canditi.
Per un'ipotetica virata verso il vino Madeira.
E se il prossimo appuntamento annuncia il bistellato Norbert Niederkofler del St. Hubertus di San Cassiano, lo sguardo vola già al Salone del Mobile 2018, al progetto Young & Design (giunto alla 31esima edizione) e al concorso "Design for Forniture", riservato agli under 35. Contest che si arricchisce della sezione "Design for Food". In giuria, coordinata dall’architetto Armando Bruno: progettisti di fama affiancati da chef stellati, attori delle cene “Sette Spaghi”.