Mangiando si vince. Anche la fame degli altri. Dei bambini, disagiati e malnutriti, che non hanno cibo a sufficienza per crescere sani e forti. Sì, mangiando ci si alimenta col buono facendo del bene, grazie alla quarta edizione della campagna solidale Ristoranti contro la Fame. Nata in origine nel Regno Unito e oggi capace di coinvolgere Italia, Spagna, Francia, Canada, Perù, Colombia, Bolivia e Guatemala.
Quasi 150 le trattorie, le osterie, le pizzerie e i ristoranti stellati aderenti nel Bel Paese. Da nord a sud, inclusi format e gruppi quali la Lungarno Collection, Pescaria, i Fratelli La Bufala e MiScusi, concept milanese dedicato alla pasta. Il modus operandi è sempre lo stesso: fino al 31 dicembre, ogni cliente può donare 2 euro, ricevendo in omaggio il Cioccolatino della Felicità, un tartufo limited edition griffato La Perla di Torino. Mentre i ristoratori devolvono una quota per ogni “piatto o menu solidale” ordinato. Soldi destinati alla raccolta fondi per la lotta alla malnutrizione infantile. Una battaglia che l’organizzazione umanitaria internazionale Azione contro la Fame combatte in ben 46 Paesi nel mondo. Basti pensare che nella scorsa edizione le donazioni sono arrivate a 100mila euro.
Insomma, mangiando s’impara… ad aiutare chi è in difficoltà. Basta scegliere le linguine grezze Cavalier Cocco cacio & pepe con tartare di gambero rosso di Mazara del Vallo by Stefano Cerveni alla Terrazza Triennale - Osteria Con Vista di Milano; “I colori del mare” di Lionello Cera all’Antica Osteria Cera di Lughetto di Campagna Lupia, nell’entroterra veneziano; il risotto, mela, rafano e lamponi by Peter Brunel di Borgo San Jacopo a Firenze; i ravioli di fassona, zafferano, ’nduja e lime di Elio Sironi, alla regia de Ceresio7 di Milano; e i chashu ramen con cavolo verza, carote glassate e cipollotto di Zazà Ramen noodle bar & restaurant di Milano.
E ancora, il risotto con gambero crudo e corallo di crostacei di Andrea Berton, capitano del ristorante di Milano che porta il suo cognome; il carnaroli mantecato ai pistilli di zafferano, riduzione di vino rosso e midollo di bue di Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno; il risotto "alla mugnaia" con burro nocciola e sogliola by Cristina Bowerman, proposto nella sua Glass Hostaria romana; e i ravioli di burrata allo zafferano aquilano di Angela e Arcangelo Tinari (madre e figlio), da assaggiare nel ristorante Villa Maiella di Guardiagrele. Complice il servizio di papà Peppino e del fratello (di Arcangelo) Pascal.
Ma ci sono altri ambasciatori dell’iniziativa. Solo su Milano si contano Tommaso Arrigoni di Innocenti Evasioni, Antonio Guida del Seta, il salotto gourmet del Mandarin Oriental Milan, Daniel Canzian del Ristorante Daniel, Claudio Sadler del ristorante Sadler, Gaetano Simonato di Tano passami l’olio e Cesare Battisti del Ratanà. Pronto a presentare il suo foiolo meneghino. Mentre Giacomo Coppin e Andrei Cobuz de L’Ov Milano si mettono in gioco con i tonnarelli alla carbonara: tonnarelli homemade con uovo di selva, guanciale e pecorino sardo. E Alessandro Buffolino dell’Acanto del Principe di Savoia si cimenta con uno spaghettone quadrato con aglio, olio, peperoncino e polipo.
Una squadra attiva e volitiva, che vanta pure Enrico Crippa del Piazza Duomo di Alba; Aurora Mazzucchelli del Ristorante Marconi di Sasso Marconi, nel Bolognese; Mario Dalena de Il Credenziere di Annone Veneto; Roberto Carcangiu, presidente di Apci (l’Associazione Professionale Cuochi Italiani); e Simone Padoan de I Tigli di San Bonifacio, vicino a Verona. Che non solo propone la pizza solidale “Burrata e prosciutto crudo… diVino”, ma organizza pure due serate, il 5 e il 6 novembre, dedicate alla presentazione del suo volume La pizza contemporanea (edito da Italian Gourmet) e alla benefica iniziativa.
E per condividere pensieri e parole? Hashtag #Foodis.