Lo scenario è di quelli bucolici. Tutto prati, alberi e amenità. Però traslato nella modernità dell’entroterra romagnolo. A Montefiore Conca, premiato con la Bandiera Arancione, facente parte dei Borghi più Belli d’Italia e un tempo uno dei must della signoria dei Malatesta. La cui rocca, risalente al 1337, fa ancora da vessillo al paese. E al podere Miclóu: quattro ettari di uliveto per oltre 1.200 piante, di cui un centinaio secolari. Una sorta di contemporanea Arcadia, facente parte dell’azienda agricola Iamundo Caterina: realtà sostenibile e dinamica cui concorrono campi di grano Senatore Cappelli e orti biologici. Lungo la via Pedrosa, antico tratto di strada che ancora conduce a Roma, sfiorando il mare di Cattolica. Un universo green che tutti i giovedì d’estate, a partire dal 13 luglio, con un’infilata il 7, 8, 9 e 10 settembre, diviene palcoscenico del rigoglioso PicNic in Fiore. Ma sotto le stelle.
Un déjeuner sur l’herbe by night in cui gli unici diktat sono relax e libertà. Grazie alla possibilità di assaporare into the wild e nel nome della massima convivialità. Seguendo un rituale che si apre con un benvenuto all’organic bar fusion, giusto per socializzare un po’. Per poi proseguire con un antipasto servito nel cestino e altre delizie presentate direttamente al tavolo. Pardon, sotto l’ulivo. Come se si fosse in un ristorante… ma tutti giù per terra. Perché è proprio alla terra e ai suoi cultori e coltivatori che l’iniziativa è dedicata. Pensata su misura per valorizzare le verdure dell’orto a centimetro zero, le eccellenze dei produttori locali (e dei dintorni regionali), nonché i Presidi Slow Food. Anche grazie al capitano della kermesse Liberato Aliberti, “cacciatore di cibo” e fratello di Franco, chef al ristorante stellato La Preséf di Mantello, in provincia di Sondrio. Uno che la qualità ce l’ha nel dna.
Ecco allora che fra le proposte della prima serata spiccano la piadina (rigorosamente tirata a mano) con la rucola e il Gobbo (pecorino con caglio vegetale) della maison super locale Il Buon Pastore. Mentre il culetto di mora romagnola dell’azienda agricola I Fondi di Zavatta farcisce la focaccia del forno Il Certello. Un vero cult della provincia di Pesaro-Urbino. In questo caso impreziosita dall’extravergine Miclóu, figlio di diverse cultivar quali correggiolo, leccino, pendolino, frantoio, ascolana tenera e nostrana di Brisighella. Nate in regime biologico, raccolte a mano e immediatamente spremute. Per un olio dagli accenti erbacei, dal tono fruttato e dal finale ammandorlato. E se per primo giunge il farro by Luzi in versione total veg, a seguire arriva la salsiccia di maiale alla griglia de La Giunchiglia (di Bertolucci Alex&Elia), corredata di zucchine ripiene, profumate agli aromi dell’orto. Per dessert, invece, ciliegiotto: pan dolce realizzato con le ciliegie del frutteto bio. A chiosare il tutto: caffè caldo. Ma non uno qualsiasi: un monorigine targato GustoTop di Giuseppe Rossetto. In abbinamento alla cenetta campestre? Acqua Maxim’s - figlia delle antiche sorgenti di Calcedonia, a 1.200 metri di quota sul monte Falterona, all’interno del Parco Nazionale del Casentino - e una bottiglia di vino della Fattoria del Piccione, a San Savino di Monte Colombo, in provincia di Rimini. A cornice, la musica live del maestro Isacco Comandini e le performance dell’associazione culturale Teatro dei Cinquequattrini, guidata dall’attrice Silvia Giorgi.
I prezzi: 30 euro per gli adulti e 15 euro per i bimbi dai 4 ai 10 anni; che scendono a 25 e 10 euro se acquistati online. E per facilitare l’arrivo? Parcheggi gratuiti sono a disposizione degli ospiti, e per gruppi e comitive sono previsti collegamenti con bus-navette da Riccione. Più di così! Ma non finisce qui. Il comune di Montefiore Conca offre la possibilità ai partecipanti di visitare la splendida rocca malatestiana fino alle 20.30 (ticket a soli 4 euro), grazia alla collaborazione con la cooperativa sociale Domino. Per abbinare la cultura alla natura.