Glocal. Digital. Social. Giunta alla sua terza edizione la Milano Wine Week cresce, matura, evolve, facendosi più contemporanea che mai. “La Milano Wine Week di quest’anno è il frutto di un grande lavoro di cambiamento, di innovazione e di messa in discussione che, in questi mesi, ha coinvolto il nostro team, i nostri partner e le aziende e i consorzi che ci sostengono. Il risultato sarà una manifestazione totalmente adeguata ai nuovi scenari, con delle ovvie differenze rispetto al passato, ma ricca di novità che le permetteranno di crescere anche in questo 2020, dando vita, se possibile, a un evento ancora più grande, importante e internazionale, sia pur nel rispetto delle rigide normative imposte dall’emergenza sanitaria”, spiega Federico Gordini. Presidente e deus ex machina della MWW, che coinvolge la city lombarda dal 3 all’11 ottobre. Della serie, Milano caput mundi, anche per quanto riguarda la cultura enologica.
Insomma, gli spazi si allargano, realmente e virtualmente. Grazie all’innovativa piattaforma Digital Wine Fair, la prima mai realizzata nel settore vinicolo. Buyer, giornalisti e professionisti possono così vivere sia live sia in streaming i tanti momenti di formazione, i tasting internazionali (oltre cinquanta gli appuntamenti), le degustazioni, le masterclass, i seminari, i winetelling e i walk around tasting all’insegna del made in Italy. Il tutto fra l’headquarter di Palazzo Bovara, il Babila Bulding by Guastoni (in corso Venezia) e le sette sedi estere della kermesse: New York, San Francisco, Miami, Toronto, Shenzhen, Shanghai e Mosca. Protagonisti? Maison e consorzi di tutela. Da quello del Lugana a quello dell’Asti e del Moscato d’Asti docg, da quello dei Vini della Maremma Toscana a quello del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, da quello dei Vini dell’Oltrepò Pavese a quello del Franciacorta. Non dimenticando il Consorzio Club del Buttafuoco Storico. E passando per le singole realtà, come Berlucchi, Masciarelli, Marchesi di Barolo, Montelvini, Villa Sandi, Zenato, nonché una cantina speciale come quella di San Patrignano. Per assaggi all’insegna della coralità e della condivisione.
E ancora, tasting experience nei locali. Vedi quelle a cura della Cantina Mesa, maison del Sulcis che si presenta alle Cantine Isola e all’Enoteca Enoclub. Certo, perché sono molte le insegne coinvolte nella dinamica avventura. Vedi Eataly Smeraldo, Signorvino, Santeria, CityLife Shopping District, Panini Durini, Cantina Urbana, Un Posto a Milano, N’Ombra de Vin. Mentre al pianterreno del Babila Bulding sono in calendario una serie di wine pairing, fieri di eleggere ad attori chef del calibro di Andrea Berton, Daniel Canzian, Davide Oldani, Wicky Priyan, Alessandro Borghese ed Eugenio Roncoroni. Intanto? La città si attiva, accendendo i riflettori su ben sette Wine District, che vanno da Brera-Garibaldi-Solferino all’Arco della Pace, correndo lungo corso Sempione, la zona di Eustachi, nonché Porta Nuova, Porta Romana e Navigli.
Online tutti gli appuntamenti. Alcuni su invito, altri a ingresso libero e altri ancora da prenotare per poter partecipare.