Democratico. Questo l’aggettivo-mantra della settima edizione di Cibo a Regola d’Arte, il grande evento organizzato dal Corriere della Sera, in scena da venerdì 23 a domenica 25 marzo all’UniCredit Pavilion di Piazza Gae Aulenti, a Milano. Con la direzione artistica della food editor Angela Frenda. Una tre giorni per far focus sull’accezione libera e popolare dell’alimentazione. Il che non significa dimenticare novità e tendenze, ma porre l’attenzione su un cibo più remunerativo per chi lo produce e accessibile a chi lo compra e consuma. Il tutto grazie a una serie di corsi, degustazioni, cook talk, mastercalss e laboratori per i più piccoli, che eleggono a protagonisti chef, pizzaioli, pasticceri, panificatori, produttori, scrittori ed esperti del settore enogastronomico.
Un’occasione per ascoltare e assaggiare, osservare e cucinare. Nell’agorà, nella lounge e nella greenhouse del pavilion milanese. Per incontri ravvicinati con il sapere e il sapore. Già dalla prima sera, quando a salire sul palco sono il direttore del quotidiano Luciano Fontana e il presidente di Slow Food Carlo Petrini; Niko Romito, il tristellato patron del Reale di Castel di Sangro; Luca Gardini e Luciano Ferraro. Per presentare la quinta edizione de I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia.
Pane, gnocchi e panzanella
Sessanti minuti. Per guardare, capire e fare. Con tanto di grembiule addosso. Le cooking class sono veri e propri laboratori didattici e pratici. Per imparare… e poi portare a casa quanto creato. Ecco allora tutto l’occorrente per fare i biscotti di frolla (tradizionale, al cacao, integrale e gluten free) con Loretta Fanella; il tortino di pane, pomodoro e guacamole con lo chef Andrea Berton; i canederli con speck e formaggio in compagnia di Riccardo Gaspari del SanBrite di Cortina d’Ampezzo; la panzanella marina con Viviana Varese e la pagnotta con lievito madre sotto la regia di Davide Longoni.
Ma la “scuola” prosegue pure la domenica. Con la “stella” di pane integrale di Sara Papa; la pizza di Ciro Oliva; gli gnocchi cavati (a mano) di semola di grano duro by Pino Cuttaia; la colomba di Pasqua di Andrea Tortora e la pagnotta a base di lievito madre, farine macinate a pietra, nonché semi e cereali germogliati di Giulia Miatto e Giovanni Marchetto, trainer e tutor tecnici di Molino Quaglia. Il molino di Vighizzolo d’Este partner della manifestazione.
AGGIORNAMENTO POST-EVENTO
E se siete interessati a come fare il pane in casa con Petra macinata a pietra, lievito madre e semi vari, guardate qui la lezione pratica di Giovanni Marchetto e Giulia Miatto ripresa integralmente nell'edizione milanese 2018 di Cibo a Regola d'Arte a Milano con la conduzione di Tommaso Galli.
Acqua… e farina experience
Oltre alle lezioni? Vi sono le degustazioni. Per scoprire la limpida essenza dell’acqua minerale, insieme a Ferrarelle. Per meglio apprezzare la birra, grazie all’expertise del Birrificio Angelo Poretti. E per sapere tutto sul Prosecco doc e sulle etichette “liriche” della cantina Monte delle Vigne, fra le sinuose colline parmensi di Ozzano Taro. Ma non di solo liquidi vivono i tasting. Sotto i denti finiscono pure i formaggi del trevigiano Caseificio Tomasoni e le fragranti delizie messe a punto con la farina Petra di Molino Quaglia. Sempre in compagnia degli esperti coach Giulia Miatto e Giovanni Marchetto. Pronti a svelare segreti e virtù del grano.
Merluzzo e patate in agorà
Nell’arena centrale arrivano invece una serie di chef e pasticceri. Per tenere masterclass all’insegna della democrazia culinaria. Voilà il lusso della semplicità di Alessandro Borghese, alle prese con pasta, patate & co; la paradisiaca bontà secondo Iginio Massari; lo strudel pop di Luigi Biasetto e il merluzzo double face (quello dei ristoranti stellati e delle mense scolastiche) a cura di Chicco e Bobo Cerea. Mentre Massimo Bottura porta sulla ribalta l’arte del riciclo del cibo; Antonia Klugmann coltiva l’orto e raccoglie erbe spontanee; e Bruno Barbieri coniuga la voce del verbo non sprecare. Argomento affrontato pure dall'agronomo ed economista Andrea Segrè. E Giancarlo Morelli? Accende i riflettori sull’Amazzonia e sulla biodiversità della gastronomia peruviana, in tandem con Pedro Miguel Schiaffino, chef del ristorante Malabar a Lima.
Into the food
E nella lounge? Sono in programma i cook talk. Per dissertare di ricette: quelle dei migranti, quelle dei moderni vegetariani, quelle di papa Francesco e quelle che superano tutte le barriere. Sì, le videoricette di chef Rubio, che con la Cucina in tutti i Sensi traduce il cibo nella lingua dei segni italiana, per i non udenti. Mentre un’app trasferisce in audio le immagini, per i non vedenti. Ma con illycaffè si discute pure di personal blend - ad hoc per i cuochi stellati - e di valore sociale e solidale. Talk che non trascurano di mettere sul tavolo anche le pietanze dei Paesi dell’Est, i piatti che fanno bene allo spirito e quelli dallo spirito nazionale, insieme a Paolo Lopriore de Il Portico di Appiano Gentile e Luca Govoni, docente di storia e cultura della cucina italiana ad Alma. Mentre con Samin Nosrat, chef e foodwriter, autrice del best seller Salt Fat Acid Heat, si riflette sui quattro pilastri della cucina semplice.
Alcuni appuntamenti sono a pagamento e su prenotazione. Per altri l’ingresso è gratuito, sino ad esaurimento posti. Ma non finisce qua. Da segnare in agenda è già il prossimo appuntamento della rassegna: il 2 e il 3 giugno a Treviso.
Foto del pane di Molino Quaglia by Enrica Guariento
Foto della farina Petra by Thorsten Stobbe
Foto di Andrea Tortora by Daniel Töchterle
Foto di Pino Cuttaia by Davide Dutto