Acrobatici, funambolici, spericolati. In equilibrio fra conoscenza ed esperienza, degustazione ed emozione. Si annunciano arditi e temerari gli assaggi al cospetto del palco wine & food allestito nel cortile del castello di Barolo, sabato 15 e domenica 16 luglio. Da mezzodì al tramonto. In occasione della nuova e scalpitante edizione di Collisioni. Il festival agrirock che mescola, mixa e shakera sound, letteratura, cultura ed enogastronomia. Per momenti ad altissima frequenza di vibrazioni appetitose. Complice la presenza di musicisti, fumettisti, illustratori, produttori e chef pronti a creare un crossover fra le arti. Senza stereotipi, regole e cliché. Mental code? Massima curiosità, resistenza alle fatiche del tasting e una forte propensione alla sperimentazione.
Sabato, a mezzogiorno in punto, si parte (restando seduti). Verso la Sweet Valley, solcata dal fiume Tanaro e incarnata nelle Langhe, colline dolci in tutti i sensi. E per tutti i sensi, grazie all’Asti e al Moscato d’Asti docg, gioielli gold di un territorio generoso. Perfettamente accompagnati da golosità firmate da geniali pasticceri. Per un inizio che più ghiotto non si può. Per poi continuare (alle 14) con un testa a testa fra Barolo e Basilicata. Perché se collisione dev’essere che sia anche tra nord e sud. Ecco allora una wine marathon che elegge a protagoniste alcune maison produttrici del re dei nettari piemontesi, nonché una serie di lucane specialità capaci di spaziare dai salumi ai formaggi, dai taralli ai biscotti bio, non dimenticando il vino del vulcano (spento): l’Aglianico del Vulture. Ma attenzione. Alcuni spettatori vengono chiamati in causa per divenire “sommelier per un giorno”. E per raccontare i vini versati nei calici. E alle 16? Per merenda lo show si fa coinvolgente. Merito di un progetto interregionale voluto dalla Liguria: “La Milano-Sanremo del Gusto”. Attori? Carlo Gabardini, con una tappa del Campionato Mondiale di Pesto Genovese al Mortaio, organizzato dall’Associazione Culturale dei Palatifini. A seguire: un cocktail super trendy del cybartender sanremese Luca Coslovich, fiero di condurre gli ospiti dalla città dei fiori a quella della Madonnina.
Cambio di scenario alle 18. Quando si rinnova il rito di Bread Religion, griffato Petra by Molino Quaglia (di Vighizzolo d’Este, nella campagna padovana). Sulla ribalta: la pizza e il vino. La prima interpretata da due chef, maestri degli impasti e dei topping: Simone Padoan de I Tigli di San Bonifacio (vicino a Verona) e Massimiliano Prete, anfitrione di Gusto Madre (già ad Alba e prossimamente a Torino), nonché di Gusto Divino e di Teatro del Gusto di Saluzzo. Il secondo, invece, declinato nel poliedrico Grignolino, vino icona del Consorzio Colline del Monferrato Casalese; nel “Concerto” Lambrusco Reggiano doc 2016 by Medici Ermete, figlio brillante e rubino del lambrusco salamino, tanto da essersi meritato per otto anni consecutivi i Tre Bicchieri del Gambero Rosso; e nella Riserva di Fizzano 2013 Chianti Classico Gran Selezione by Rocca delle Macìe, intensa espressione del sangiovese (e di un 5% di merlot) coronata anch’essa dai Tre Bicchiere del Gambero. Per un viaggio all’insegna della qualità che va dal Piemonte alla Toscana, passando per l’Emilia. Assaporando la pizza. Rock e grintosa, come quella di Simone. Che prepara un impasto di segale e avena, scuro e vigoroso, per poi impreziosirlo con roast-beef, rucola e maionese al limone. “Un omaggio al terreno Piemonte, patria del tartufo, del porro di Cervere e del cardo gobbo di Nizza Monferrato. E patria pure della carne, che cuocio sul fuoco, in maniera tradizionale. Per poi sposarla con la maionese. Mentre è la rucola a dar la nota fresca, amaricante e lievemente piccante”, spiega Padoan. Intanto, chef Prete mette a punto il Gusto dell’Estate: pizza alla romana (preparata con Petra 1 e una parte di farro monococco bio), fiordilatte, pomodoro datterino al profumo di cipolla rossa di Tropea, zucchine marinate alla menta e crema di robiola. Per una summer edition dalle nuance aromatiche e leggere. A dar pennellate su carta sono invece i fumettisti e gli illustratori della Scuola Internazionale di Comics di Torino. Per tradurre in “ritratti” i morsi e i sorsi.
E per finire, alle 20, incontro ravvicinato dell’enoaccademico tipo fra vino e salute. A orchestrare il tutto: il critico Michael Apstein. Per una full immersion nel gotha dell’universo dei grandi rossi, in compagnia del Consorzio Tutela Vini Montefalco, le Famiglie dell’Amarone d’Arte, il Brunello di Montalcino e il gran Giury di Tenuta Mara, sangiovese in purezza da agricoltura biodinamica.
Per partecipare è necessario prenotarsi online, compilando il format. Tenendo conto che per ogni wine session si può indicare un totale di quattro partecipanti. Una volta ricevuta, la mail di conferma va mostrata (in digitale o stampata) all’ingresso dell’appuntamento, dov’è consigliato presentarsi 15 minuti prima.
E se si volesse fare un giretto per il paese? Si potrebbe arrivare fino a “piazza verde” e tuffarsi in una street food live experience, grazie a una temporary pizzeria dall’aura gourmet. A orchestrarla, da venerdì 14 a martedì 18 luglio, Luigi Acciaio, partenopeo profeta (fuori patria) di La Pizza Com’era… è a Moncalieri. Pronto a mettere in moto un laboratorio a cielo aperto, con tanto di impastatrice brevettata “AT”, pensata per impasti a mano “assistiti”. Una pizza napoletana che punta, verso la qualità assoluta. A partire dalle basi, realizzate con le farine Petra 3 e 9 di Molino Quaglia, rigorosamente macinate a pietra. Per poi passare a topping d’eccellenza. Ecco allora la classica Margherita con pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino dop de L’Orto di Lucullo; la Margherita Corbarì con pomodorino di Corbara in salsa, firmato I Sapori di Corbara, e la Margherita Pomo D’Oro con filetti di pomodoro giallo. Complici il fiordilatte by Ella e l’olio extravergine “Pregio” Colline Salernitane dop (da cultivar rotondella, carpellese, frantoio, nostrale e leccino). Non trascurando invitanti le pizze-dessert. Per nutrire con golosità la curiosità.