Si possono collezionare quadri, mobili, soprammobili, oggetti piccoli e grandi. Ma si possono collezionare pure esperienze dal significato profondo. Quelle fatte di bellezza, bontà e umanità. È quello che si propone di fare una neonata e raffinata community quale Les Collectionneurs, la new identity di uno storico brand quale Châteaux & Hôtels Collection. Che vanta la presidenza di monsieur Alain Ducasse e che da oltre quarant'anni propone “una selezione di alberghi e ristoranti in Europa accomunati da una forte personalità, dove bien dormir e bien manger”, come ricorda il direttore generale Xavier Alberti.
Un marchio che ora evolve in qualcosa di più complesso e completo. Una community di albergatori, ristoratori e viaggiatori pronti a condividere la medesima visione del voyage. E pure gli stessi valori di curiosità e generosità, piacere della scoperta e ricerca della qualità. E così, se la guida non muta colore - che rimane l’iconico e inconfondibile arancione - cambiano il logo - ispirato all’omega dell’alfabeto greco, emblema di energia e realizzazione sociale e personale - e lo spirito della griffe. Fiera di accendere i riflettori sull’interazione. Tant’è che con un semplice clic sul sito ufficiale il viaggiatore può creare il proprio profilo, iscriversi alla newsletter, commentare, memorizzare le preferenze, conoscere le strutture, seguire i suggerimenti e tracciare una personale collezione di indirizzi. In un’illuminata prospettiva 3.0. Anzi, a breve, nascerà il “comitato dei viaggiatori”, avente parte attiva nel progetti del brand.
Un brand forte e solido, che nel 2018 conta 585 strutture in 17 Paesi. E 51 sono in Italia, con 29 new entry, di cui nove ristoranti, interpreti di una cucina che valorizza i prodotti del territorio, miscelando memoria e creatività. Voilà la Nuova Trattoria Dac a trá di Castello Brianza, capitanata dallo chef Stefano Binda; The Market Place di Como, con lo chef patron Davide Maci; il Lido 84 di Gardone Riviera, al cui timone vi sono Giancarlo e Riccardo e Camanini; il Piccolo Lago di Verbania, la “palafitta” chic di Marco Sacco; il Christian e Manuel di Vercelli, timonato dai Costardi Bros e il Tilia di Dobbiaco, con a capo Chris Oberhammer.
E verso sud? Se sulla spiaggia di Posillipo spiccano Palazzo Petrucci e il suo chef Lino Scarallo, nel cuore di Napoli si fanno notare il Veritas e lo chef Gianluca D’Agostino. Mentre a Telese Terme, nel Sannio brilla il Krèsios di Giuseppe Iannotti.
E poi ci sono le dimore di charme in Toscana: Villa La Bianca a Camaiore e Villa Campestri Luxury Olive Oil Resort nel Mugello. A cui si aggiungono i palazzi storici in Emilia Romagna e in Veneto: Corona d’Oro a Bologna, Palazzo di Varignana a Castel San Pietro Terme e Corte Realdi a Verona.
Anche il Salento annovera una sua insegna: Palazzo Guglielmo, in provincia di Lecce. Mentre il Santa Chiara Boutique Hotel splende nella bella città di ’O sole mio e l’Hotel Salute Palace illumina la Serenissima. E parlando di isole? A Ischia si fa avanti La Madonnina e a Capri entra nella collezione il Luxury Villa Excelsior Parco. Ricco anche lo scrigno siciliano, che spazia dall’ecosostenibile DonnaCarmela al Castello di San Marco Charming Hotel & Spa (entrambi nel Catanese), da La Moresca Maison de Charme (a Marina di Ragusa) ai Giardini Mon Plaisir di Trapani, sino al Quartara di Panarea.
Ma dal mare alla montagna il passo è breve e per chi ama arte, aria pulita, passeggiate e benessere c’è l’Alp & Wellness Sport Panorama di Fai della Paganella, con tanto di giardino bioenergetico. Per chi preferisce il lago è invece perfetto l’Araba Fenice a Iseo. E per i country lovers? Sono ideali il wine resort Prime Alture in Oltrepò; il biellese Santo Stefano e il piacentino Relais Colombara. Perché anche la campagna ha il suo appeal.