Il Panettone Reale ai frutti rossi - Foto di Davide Dutto
Zucchini e Fornasiero: l’estate nel panettone e nel gelato
Il panettone è perfetto anche d’estate. Soprattutto se l’estate entra nel panettone. Esprimendo la sua essenza più radiosa. “Ho pensato a un lievitato leggermente più scarico sia di zuccheri che di grassi. Ma capace di combinare acidità e freschezza”, spiega Luca Zucchini, pastry chef dell’AtelieReale, il laboratorio di panificazione e pasticceria che correda l’Antica Corona Reale di Cervere (Cuneo), l’insegna bistellata - affiliata a Relais & Châteaux e a Les Grandes Tables du Monde - guidata da Gian Piero Vivalda, quinta generazione di una famiglia vocata alla ristorazione. Un atelier modernissimo. Ancorato alle radici. Ospitato com’è in una vecchia cascina, fra orto e scenografico pergolato.
Il Panettone Reale ai frutti rossi nello scrigno griffato Giorgio Rocco - Foto di Davide Dutto
Ecco allora fare il suo debutto ufficiale il Panettone Reale ai frutti rossi. Messo a punto con la farina Petra Panettone e impreziosito da una serie di frutti semicanditi di Agrimontana: fragoline, amarene, mirtilli selvatici e lamponi. Cui fanno da complici lievito madre, uova di galline allevate a terra, burro Inalpi, acqua di fonte alpina Sparea, miele d’acacia, vaniglia in bacche del Madagascar, nonché Inspiration Framboise e Fraise by Valrhona. Il tutto racchiuso in un raffinato scrigno rouge, griffato (come sempre) dal designer Giorgio Rocco. Fiero di cogliere lo spirito del territorio, concentrandolo in un segno: quello della “P”, che prende spunto dal carattere Bodoni (creato dal tipografo saluzzese Giovanni Battista Bodoni) per tradurlo in un tratto più tondeggiante. A rammentar la sinuosità del panettone e delle Langhe.
Luca Zucchini, il pastry chef dell'AtelieReale - Foto di Davide Dutto
Elisa Fornasiero, la pastry chef dell'Antica Corona Reale - Foto di Davide Dutto
Un panettone solare e summer addicted. Ma la Nuvola Reale? “Su prenotazione continuo a produrla”, precisa Luca. Che sforna vaporose Nuvole (da 600 grammi, virtuose di amarene, albicocche di Costigliole, fichi bianchi pugliesi, mandarini calabresi e ananas) in quei periodi di interregno fra panettoni estivi e invernali, oppure pre e post colombe di primavera. Così da avere sempre un lievitato da proporre. Durante tutto l’arco dell’anno. Anche grazie alla lunga vita della frutta, concessa dall’ars della canditura.
L'AtelieReale, ospitato in quella che era una cascina, fra orto e pergolato
Lievitati leggeri e sofficissimi. Ideali da consumare al naturale o col gelato. Anzi, con Il Gelato Reale, nuovissimo progetto firmato Vivalda. Nato proprio in tempo di lockdown. “Certo, Gian Piero ha unito le nostre forze”, continua pâtissier Luca. Facendo focus su un concept corale, che coinvolge lui, il sous-chef Christian Conidi e la pastry chef del ristorante Elisa Fornasiero, con la supervisione di Claudio Vivalda. Mentre Gian Piero spiega la genesi dell’idea: “Abbiamo sempre fatto il gelato, ma ci mancava un approccio, diciamo, più onnicomprensivo: per questo ci siamo affinati confrontandoci con il maestro gelatiere Palmiro Bruschi, ci siamo appassionati alla lavorazione antica e abbiamo iniziato una ricerca specifica e rigorosissima della materia prima, per ottenere un prodotto all’altezza della nostra ristorazione”.
Il logo vintage e moderno, ideato da Giorgio Rocco - Foto di Davide Dutto
Preparando il gelato - Foto di Davide Dutto
Un gelato saggio e sapiente. Preparato nella classica Carpigiani, mantecato giornalmente e conservato in carapine termoregolate (i cosiddetti pozzetti a glicole). Al fine di assicurare la giusta consistenza e la “spatolata” perfetta. Il tutto utilizzando come base ingredienti piemontesi di eccellenza: dalle uova fresche al latte e alla panna da centrifuga Inalpi, sino all’acqua cristallina Sparea. Che sgorga nel paesaggio incontaminato delle Alpi Cozie, in Val Pellice, scorrendo, sin dalla sorgente, lungo la pietra di luserna.
Solo frutta attentamente selezionata per sorbetti e gelati - Foto di Davide Dutto
Gelati e sorbetti essenziali. Non solo perché minimalisti, lineari e puri, ma anche perché "millesimati", in grado di cogliere lo spirito del genius loci e pure dell’hic et nunc. Valorizzando la micro stagionalità e le micro produzioni regionali (non solo del Piemonte). “La selezione della materia prima richiede un certo tempismo, e non esistono regole se non la scelta in base alla maturazione, un po' come si fa con i Sauternes, una vendange par tri, ovvero una vendemmia in fasi successive, cogliendo l’uva solo se giunta alla maturazione perfetta. In alcuni casi per avere il gusto compiuto, abbiamo assemblato varietà diverse dello stesso frutto: come per la fragola, rimanendo nella metafora enologica, abbiamo studiato un assemblaggio di fragole, dove ogni percentuale di frutta scelta conferisce gusto, colore e aroma”, puntualizza Gian Piero. Che per gli acquisti green da sempre si affida a Sergio Fessia (di OrtoBra Gourmet), un vero sommelier della frutta.
Valorizzando micro produzioni e micro stagionalità - Foto di Davide Dutto
Sorbetti e gelati ambasciatori di sostenibilità e di biodiversità. Portavoci della filiera agricola e contadina. Ecco allora il sorbetto-blend di fragole: di Tortona (un Presidio Slow Food), Mara de bois e prealpina della Valle Pesio. E ancora i sorbetti alle ciliegie di Pecetto (introdotte dai Savoia e dai camaldolesi dell’Eremo); all’albicocca di Valleggia (altro Presidio, nel comune savonese di Quiliano); al limone di Noli (della terrazza - affacciata sul mare - dell’amico Pierantonio); al fico fiorone nero di Terlizzi (per la precisione di Domenico Tauro, sindaco-agricoltore di questo comune del Barese); e alla pesca tabacchiera dell’Etna (sempre sotto la tutela di Slow Food). “È chiaro che oggi non si troveranno gli stessi gusti presenti tra qualche settimana. Quando arriveranno anche la pesca bianca e il melone”, tiene a precisare Luca.
La Coppa Reale - Foto di Davide Dutto
Mentre restano più evergreen i gelati: alla vaniglia bourbon del Madagascar; al fior di panna; al caffè (originario e pregiatissimo) Kafa di Lavazza (proveniente dalla foresta Etiope); al cacao Chuao by Domori (un raro criollo, coltivato nell’hacienda-piantagione venezuelana di San José); alla nocciola tonda gentile delle Langhe (quella trilobata) e al pistacchio di Bronte Feudo San Biagio by Agrimontana. Un mélange di grand cru, che prende il nome dall’antico feudo della valle dal fiume Platani. “Col panettone stanno bene tutti i gelati e i sorbetti. In particolare quelli alla vaniglia e alla fragola. Nondimeno quello al cioccolato”, commenta il pasticcere.
Una Coppa per "Mari" - Foto di Davide Dutto
Delizie sottozero servite rigorosamente placé (tutti i giorni dalle 16 alle 23, eccetto il mercoledì), in coppe di cristallo e in un contesto bucolico come il Giardino delle Rose: l’idilliaco pergolato progettato dall’architetto Paolo Pejrone. Per un momento di arcadico svago, coordinato dal maître dell’Antica Corona Reale Davide Ostorero. Pronto anche a consigliare il corretto pairing con vini passiti e distillati. Specialmente nel caso del tris di “coppe”. Fiere di sommare più gusti, per una vera e propria degustazione al cucchiaio. Ecco allora la mitica Coppa Melba - pensata dallo chef George Auguste Escoffier in onore della cantante australiana Nellie Melba -, con lamponi, pesca di Volpedo macerata, gelato alla vaniglia bourbon del Madagascar, filetti di mandorle d’Avola tostate e panna montata. E poi, Una Coppa per “Mari” - dedicata alla storica sommelier del ristorante Maria Teresa Olivero -, compendio di sorbetto alle albicocche e albicocche fresche di Valleggia, cioccolato Chuao in gelato, cialda e biscotto, uva passa zibibbo e gelatina al passito di Pantelleria Ben Ryé di Donnafugata. Non dimenticando La Coppa Reale - omaggio ai 205 anni dell’insegna ai 60 da cuoco di papà Renzo -, nobile trionfo di gelato alla gentil nocciola, panna cotta e gelatina al caffè Kafa, meringhe, cialda al cioccolato bianco, chicchi di caffè al cioccolato e sablé al cioccolato bianco e caffè. Per un gelato da masticare. E da accompagnare con un aromatico Barolo Chinato targato dalle Cantine Damilano.
Il Mojito Frozen, uno dei dessert in carta all'Antica Corona Reale
Estate, estate estate. Sintetizzata anche negli eleganti dessert di Elisa. Come il giardino da mangiare, tra fragole e fragoline di bosco del Cuneese, vaniglia e sambuco selvatico. E come pure il Mojito Frozen: divertissement di consistenze (granita, mousse e sfere) cui concorrono rum agricole, lime e menta (foglie e fiori) del Reale garden.
L'Antica Corona Reale e l'AtelierReale di Gian Piero Vivalda hanno riaperto a Cervere (Cuneo).
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