A Cascina Langa, ogni domenica d'estate, va in scena Abracadabra
Leggi l'articolo su gamberorosso.it
Come rileggeremo gli spazi rurali?
Anche i giovani tornano alla campagna. E riscoprono il valore profondo della ruralità. Coltivando, allevando, producendo e mettendo le mani nella terra. Ma molti sono i modi per riscoprire il fascino agreste. Per esempio trascorrendo una giornata o una serata in cascina. Lo sa benissimo Manuela Viglione, capitana di Cascina Langa, sentinella del paesaggio di Trezzo Tinella, nel Cuneese. Una cascina secolare e iper contemporanea. Chiusa su tre lati - dove si susseguono un’abitazione civile, un portico agricolo interamente ristrutturato e un rustico - e aperta sul quarto lato. Quasi in uno slancio verso frutteti e noccioleti. I veri protagonisti di questa landa di Langa.
Cascina Langa, immersa nei noccioleti
Un buen retiro in cui si concentrano ospitalità, benessere, ristorazione e sperimentazione gastronomica (qui nasce anche Palmina, una “marmellata” di nocciole e zucchero di canna bio, ottima da spalmare sul pane e da abbinare a formaggi e selvaggina). Uno spazio generoso, intrinsecamente vocato all’accoglienza, all’incontro e alla condivisione. Soprattutto nei dì di festa di tutta l’estate. Quando prende vita la formula magica (anzi, il magico format) Abracadabra: una serie di domeniche del villaggio, che dalle 9.30 alle 21.30 si snodano fra tavoli e prato, vini e mixology, arte e magia, favole e cantastorie, allagando di gioia i quattromila metri quadrati di spazi en plein air. Suddivisi in aree tematiche, quali il Circo Prato (luogo per eccellenza delle famiglie); il Bosco Secolare, pronto a far vibrare il sound del “Bosco Sonoro”; e La Corte della Cascina, il luogo del food per eccellenza.
A Cascina Langa, dalle nocciole nasce anche la crema spaldabile Palmina
Fra gli highlights? La cucina vintage della tradizione piemontese firmata dallo chef Fabio Poppa, alla guida del ristorante Le Scuderie del Castello di Govone; pani, panini e focacce messi a punto le farine Petra (sempre da Fabio); dinamici momenti musicali e i cocktail cool by Compagnia dei Caraibi e Vecchio Magazzino Doganale. Calabrese maison produttrice proprio del liquore alla liquirizia Abracadabra. Da cui prende spunto tutta la fiaba.
Passeggiate fra le vigne e picnic chic al Mosnel, in Franciacorta
Ma dai noccioleti ai vigneti il passo è breve. Basta spostarsi in Franciacorta, per scoprire com’è bello passeggiare o pedalare tra i filari (a conduzione bio) del Mosnel, storica maison di Camignone di Passirano, che conta 41 ettari di vigne. Tutte raccolte in un corpo unico, scandito in 18 appezzamenti. Una realtà vivace e volitiva, che per l’estate mette in programma picnic gourmand immersi nella natura. Seguendo due sentieri: il Percorso delle Rose (di 4 km) e il Percorso del Tasso (di 7 km). Per zigzagare fra i vitigni di chardonnay, pinot bianco, pinot nero e l’autoctono erbamat, con corredo di cestino (da prenotare e ritirare il giorno stesso dopo mezzogiorno). Per poi stendere la propria coperta e godersi il déjeuner sur l’herbe preparato da Casa Marcellina, osteria a due passi dalla vitivinicola cantina.
I filari del Mosnel, maison di Camignone di Passirano, nel Bresciano
Tre i menu a disposizione: “Easy Chic”, “Veggie Chic” ed “Eno Chic” (più il “Baby Chic” per i più piccini), tutti comprensivi di due calici in vetro, borsa termica (che poi resta un piacevole ricordo) e una bottiglia (ogni due persone) di iconico Brut o di seducente Satèn millesimo 2015. E pre o post picnic? È inclusa una visita in cantina, in azienda e per il borgo (alle 10, alle 11.30, alle 14.30 o alle 16.30). Il picnic è prenotatile sempre (fino a settembre) entro le 17 del giorno prima (per informazioni e costi: quellicheilvino@mosnel.com e picnicchic.it). Per riscoprire il fascino di una villa neoclassica (prima residenza della famiglia Barboglio, ora dei Barzanò) e delle sue barchesse. In un ritratto tipico di cascina lombarda del Seicento-Settecento.
Scamporella: un romagnolo picnic fra gli ulivi dell'azienda agricola Terre Giunchi - Foto di Caterina Filippi | Camerachiara Fotografia
Intanto, fra le colline romagnole, torna Scamporella, il bucolico concept nato da un’idea geniale di Andrea Cappelletti ed Enrico Giunchi. Di scena, come rituale vuole ormai da molti anni, nella verdissima azienda agricola biologica Terre Giunchi, a Rio Marano, sulle prime colline di Cesena. Un libero e felice picnic fra gli ulivi, che si ripete ogni giovedì e sabato sera. Con qualche speciale eccezione gourmet, come accade martedì 14 luglio, quando ai "fornelli" ci saranno Gianluca Gorini (del ristorante daGorini di San Piero in Bagno) e Davide Di Fabio (dell’Osteria Francescana di Modena). Per vivere la campagna fra sogni, palloncini, cestini, vini, vinili e cuscini.
A Piozzo, il Baladin Open Garden
Le etichette in limited edition Flower Power
La nuova Sud, dall'anima mediterranea
E anche a Piozzo, sempre in terra di Cuneo, ha riaperto il Baladin Open Garden (dal mercoledì alla domenica, dalle 18 all’una di notte, ma il dì di festa pure a pranzo): tredicimila metri quadrati di parco agricolo e brassicolo con corredo di Agronidi (per dormire sotto le stelle), spazi green, altalene e cascina (risalente alla fine del Seicento). Rigorosamente tatuata. Perché, come la pelle, pareti e arredi, svelano i loro tatuaggi d’esistenza (e di resistenza al tempo), sotto l’eclettica direzione artistica di Marina Obradovic. Il tutto con la possibilità prenotare una visita al birrificio. Che, nel frattempo, ha lanciato la serie - in limited edition - Flower Power, dedicata all’ottimismo e alla rinascita. Sei etichette-inno al colore, alla magia e alla creatività (quella di Alessio, aka Islaz), pronte a vestire sei must by Teo Musso: la Isaac, la Wayan, la Leön, la Nora, la Super Bitter e la Rock’n’Roll. Mentre la neonata Sud, rende tributo alla filiera agricola italiana, inanellando orzo e frumento di Puglia e Basilicata; limone, arancia, mandarino e bergamotto pugliesi, calabresi, campani e siciliani; coriandolo marchigiano; luppolo piemontese; acqua delle Alpi Marittime e lievito selezionato e “coltivato” all’interno del birrificio Baladin. Una birra solare, definita da Teo: Italian Mediterranean Ale. Anche questo vuol dir dar lustro alla campagna.