Sette polo rosse in campo verde. Sette cuori su un green. Quello del Golf Club Frassanelle di Rovolon, in provincia di Padova. Immerso nel Parco Regionale dei Colli Euganei. Sì, indossando con orgoglio sette magliette red (con tatuata la “carta da gioco” disegnata dall’illustratrice Serena Romio), le Donne di Pizza Donne di Cuore son tornate. A far sentire il loro battito colmo di umanità. “Questa è una serata pensata per parlare di unione, di intesa, di passione e di determinazione. Una serata nata per dar voce non solo alle donne, ma agli uomini forti e volenterosi di un intero territorio”, spiega Enrica Causa, regista di un’iniziativa che ha visto coinvolte tutte le pizza women. Orgogliose di portare avanti una mission ben precisa: creare il buono per far del bene. Obiettivo raggiunto ancora una volta.
Eccole, dunque. Con i piedi nell’erba e il sorriso sulle labbra. A bordo di una golf car: madame Enrica, titolare della pizzeria-focacceria Rustica di Galzignano Terme; Petra Antolini del Settimo Cielo di Pescantina (Verona); Claudia Tosello della pizzeria Arcobaleno di San Martino di Venezze ed Eleonora Massaretti del Basilico Rosso di Castelmassa (Rovigo); Marina Orlandi e Giovanna Baratella della pizzeria Slurp di Ferrara; e Paola Cappuccio della Pizza Verace di Portici (Napoli). Capitanate dalla frontwoman ufficiale Francesca Romana Barberini. In un ideale fil rouge che congiunge il nord e il sud.
Donne. Pizzaiole e imprenditrici. Mogli e madri. Facenti parte dei Petra Selected Partners, il virtuoso network voluto da Molino Quaglia per mettere in circolo l’alta qualità. Donne. In azione per devolvere parte del ricavato a un’associazione: la onlus Luana Bussolotto, intitolata alla giovane (originaria di Valnogaredo di Cinto Euganeo) uccisa dal fidanzato nel 2010. Un’organizzazione no-profit, nata non solo per non dimenticare, ma pure per sostenere le donne in pericolo, spaventate e minacciate. Come ricorda commossa la sorella Tania. Presente alla serata. Insieme alle figlie, alla madre e a Elda Vezzù, da sempre vicina alla famiglia.
Parola alle donne. Ma anche alle tante realtà di una terra dinamica, volitiva e propositiva. Realtà agricole e vitivinicole, frantoi e aziende artigiane che hanno voluto partecipare coralmente all’iniziativa. Con un gesto generoso e spontaneo, ossia mettendo in palio le loro eccellenze. Destinate ai vincitori di un certame a nove buche - alla Louisiana a coppie - e di un “nearest to the pizza” andati in scena sul green padovano. Insieme a un putting contest golf experience benefico. Fra i premi? Anche uno speciale, in memoria di Franco Zanovello, viticoltore illuminato e visionario (recentemente scomparso). Un uomo attivo sul territorio e per il territorio, nonché titolare di Ca’ Lustra. Una delle cantine facenti parte del Consorzio Tutela Vini Colli Euganei. Fra i maggiori sostenitori di una serata che ha potuto contare pure sul patrocinio dei comuni di Cinto Euganeo, Galzignano Terme e Montagnana.
E dopo le premiazioni? Via con la cena al ristorante Kofler, ospitato nella club house del golf. Fra sale, salotti, verande e porticati country style. Partendo dall’aperitivo, animato dal solare Serprino, in versione frizzante e spumante. Un luminoso e brioso cult doc dei Colli Euganei. Come del resto lo è pure il nobile Fior d’Arancio docg, figlio del vitigno moscato giallo e proposto in triplice declinazione. Certo. Perché lui può essere piacevolmente secco, gioiosamente spumante e dolcemente passito. Perfetto in tandem con i dessert. Fra le maison partecipanti? Il Pianzio (di Galzignano), Ca’ della Vigna (di Selvazzano Dentro) e Quota 101 (di Torreglia), giusto per citarne alcune.
E per gli amanti del benessere da bere? Voilà Holy, rigenerante wellness drink con le bollicine, molte vitamine, tanti sali minerali e poche calorie. “Reload” per dare sprint a mente e spirito, complici pompelmo rosa, mandarino, acerola ed estratti vegetali di rosa e tarassaco. E “Reset”, per riportare armonia ed equilibrio, grazie a melagrana, mirtillo, limone, acerola ed estratti di fiori di sambuco e baobab.
Ad accompagnare i calici? Sopressa e pancetta; formaggio Asiago del Caseificio Pennar, nonché mousse di zucchine e Asiago con olio extravergine dei Colli Euganei e crostini, messi a punto con la farina Special di Molino Quaglia. Mentre Petra 3 ha alimentato i bocconcini di Margherita e di pane (farcito con salame e pesto di senape); e Petra 3 e Petra 9 hanno dato forma a fragranti focacce tagliate a tocchetti. Il tutto by Enrica Causa e Petra Antolini.
A seguire: la montanara bella di Paola Cappuccio. Un impasto sempre a base delle farine macinate a pietra Petra 3 e 9, pronto ad accogliere pomodoro, basilico e grana. La semplicità, incarnata in una pizza fritta.
Claudia Tosello ed Eleonora Massaretti hanno invece firmato la pizza in pala, realizzata con Petra 1 e farcita con burrata e culatello di Zibello. Bianco e rosa. Sofficità e croccantezza. Dolcezza e sapidità. Tutto in una pizza. Cotta in un forno special guest: quello della pizzeria itinerante su tre ruote griffata BeeTommy.
Il duo ferrarese Mary & Giò ha poi reso onore all’acqua e alla campagna con una pizza al tegamino. Farine Petra 3 e 9 nell’impasto. Sopra: stracciatella, acciughe di Sciacca, pomodorini gialli e salicornia. L’asparago di mare.
Infine, le golosità. Dall’evanescente tenerina alla zucca con salsa di pistacchi ai friabili zaeti con crema pasticciera al Fior d’Arancio, passando per la vaporosa focaccia veneta (con lievito madre e Petra 1), preziosa di gocce d’albicocca. Quasi emblemi di una dolcissima umanità.
Foto e video by Andrea Boaretto di Fotostudio Uno