Non è un ristorante in un museo. E neppure un bistrot immerso nell’arte. “È semplicemente un angolo intimo e riservato. Dove cenare nel weekend. Un modo per far sentire i milanesi, e non solo, come a casa. E pure per far percepire questi luoghi come un patrimonio di comune appartenenza”. Così Edoardo Filippo Scarpellini svela la nuova e illuminata iniziativa targata MilanoCard, il gruppo che ormai da tempo si occupa di avvicinare cittadini e turisti ai monumenti più affascinanti (e talvolta inaccessibili) della metropoli lombarda. “Spesso rendendoli fruibili anche di sera e di notte. E creando delle vere e proprie esperienze. Perché questi spazi non basta aprirli. Bisogna farli vivere”, precisa Edoardo.
Ecco dunque l’inedita e visionaria proposta: una “cena al museo”. O meglio, una cena nel Giardino dello Speziere con tanto di visita (pre dinner o after dinner) all’Archivio Storico e al Sepolcreto della Ca’ Granda, il primo ospedale pubblico e popolare di Milano. Voluto da Francesco Sforza e progettato da Antonio Averlino - detto il Filarète - nella seconda metà del Quattrocento. Della serie, seicento anni di storia in ottocento metri quadrati. Che si dipanano lungo l’Ar.Se. - Il Percorso dei Segreti. Per un tuffo nel passato: facendo ingresso al civico 32 di via Francesco Sforza; e tenendo lo sguardo rivolto all’ingiù ma anche all’insù.
La volta dell’Archivio Storico è infatti un inno alla bellezza. Divisa com’è in lunette e dipinta con maestria da Paolo Antonio de’ Maestri, noto come il Volpino. Intorno? Scaffali. Ricolmi di documenti storici che vanno “dal 1076 sino alla delibera del mese scorso”, puntualizza Marco Giachetti, presidente della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, istituzione che collabora in prima linea con l’operazione di valorizzazione di questo luogo nascosto. Uno scrigno davvero monumentale, scandito in due sale - il "Capitolo d’estate” e il Capitolo d’inverno” - un tempo destinate ad accogliere le riunioni del consiglio d’amministrazione ospedaliera. Un ambiente intriso di incanto, fiero di conservare lettere, pergamene e testimonianze risalenti persino all’epoca napoleonica.
Celato al cielo è invece il Sepolcreto. Che se ne sta sotto la seicentesca cripta della chiesa della Beata Vergine Annunciata. Una cripta raggiungibile scadendo le scale. Un ambiente spettrale e spettacolare. Ritmato da penombra e volte a crociera. Custode dei resti di circa 150mila pazienti dell’ospedale. E non solo, visto che il sepolcreto ha ospitato le spoglie dei caduti delle Cinque Giornate di Milano, prima che venissero traslate nel monumento dell’omonima piazza.
Un iter sospeso fra memoria e mistero quello proposto dall’Ar.Se. Che, ogni venerdì, sabato e domenica, si arricchisce della possibilità di cenare en plein air, nel Giardino dello Speziere, l’elegante cortile che collega l’Archivio al Sepolcreto. Fra luci griffate FontanaArte e i menu proposti da Cantun, il bakery & bistrot itinerante che ha il suo headquarter nella meneghina via Polibio. Piatti semplici, certo. “Ma tutti preparati utilizzando prodotti di eccellenza”, spiega Marco Giachetti. “Del resto noi vantiamo un patrimonio rurale che ammonta a 85 milioni di metri quadrati di terreni agricoli. Un paesaggio che ci è stato dato in eredità e che cerchiamo in tutti i modi di tutelare. Basti pensare che siamo l’unico ospedale al mondo ad avere un latte griffato Ca’ Granda. Il cui ricavato va dritto alla ricerca”.
Pietanze easy ma genuine. Come quelle previste dal menu di terra: prosciutto di Parma, coppa d’Arda e caciotte della Valsassina con focaccia e composte di frutta homemade; gnocchetti di grano duro con pomodorini e ricotta salata in cialda di parmigiano reggiano; roast-beef cotto a bassa temperatura; e torta del giorno, come può essere la crostata preparata con marmellata di arance amare e Petra 3, la farina macinata a pietra di Molino Quaglia. E per chi preferisce il mare? Carpaccio di pesce spada, salmone e tonno su letto di rucola e pomodorini; timballo di riso Venere con gamberi e verdure; filettino di pesce spada alla mediterranea e dolce del dì. Il tutto accompagnato da pane fatto in casa: bianco, integrale e con farina di riso Venere. Ma la proposta può cambiare, a seconda delle diverse sfornate della Cantun bakery. E nel calice? Lo Chardonnay o “Il Puro” (merlot al 100%) by Astoria.
La visita guidata al Percorso dei Segreti (della durata di una cinquantina di minuti) può avvenire prima o dopo la cena: ogni venerdì', sabato e domenica alle ore 20 e alle 21 (su prenotazione). Il pacchetto completo ha un costo a persona di 35 euro, inclusi acqua, un calice di vino e caffè. L'itinerario (cena esclusa) è comunque proposto dal martedì al venerdì, dalle 17 alle 22; il sabato, dalle 15 alle 22; e la domenica, dalle 14 alle 21. Il prezzo d'ingresso è di 12 euro.