Amo i giardini all’italiana. Massima espressione della teatralizzazione e geometrizzazione della natura. Ma amo pure quelli all’inglese, dall’anima romantica, più introversa e selvaggia. E trovo intelligente e indovinato organizzare una manifestazione che abbia naturalità, autenticità e territorialità come mission in uno scenario come quello di Villa Sommi Picenardi. Che, nella lecchese Olgiate Molgora, sa unire il senso italiano e quello british del green.
Una kermesse fuori dal coro Io Bevo Così, capace di rivendicare un personale concetto di sorseggiare: vini rispettosi della campagna, della vigna e del vitigno. Una rassegna sui generis, impregnata di genius loci: in programma domenica e lunedì 21 e 22 maggio (dalle 11 alle 18.30) e ormai giunta alla sua quarta edizione. A organizzarla? Andrea Pesce, titolare di Vini e Più di Cantù, e Andrea Sala di That’s Wine, impegnato nella distribuzione di vini naturali e di terra.
Presenti: 90 aziende, per oltre 400 etichette ambasciatrici di unicità, tipicità e di un modo di bere sano, genuino e consapevole. Maison dalla forte identità, provenienti da Italia, Francia, Spagna Grecia e Slovenia. A cui si aggiunge una ricca selezione di birre, distillati ed eccellenze agroalimentari, sempre animate dallo spirito artigianale del saper fare. E oltre agli assaggi? Non mancano certo i laboratori. Sei per la precisione, scanditi nelle due giornate. Per incontrare il Rivo Gin, autoctono del Lago di Como. Ma anche per conoscere nettari ancestrali, nonché scoprire come il whisky possa sposare le botti da vino e come un vino biotico sia capace di comunicare la forza energetica e vitale della luce.
Ma non finisce qui. La sera di domenica 21 maggio è in calendario una cena di gala all’Altro Griso di Malgrate. Attori protagonisti: lo chef resident Denis Ambruoso, Silvio Salmoiraghi dello stellato Acquerello di Fagnano Olona, Paolo Lopriore de Il Portico di Appiano Gentile, Cristiano Gramegna del Rosso di Sera di Castelletto Ticino, Luca Andrè del Soul Kitchen - Vegan & Raw Restaurant di Torino, e Marco Viganò dell’Aux Anges di Roanne, illuminato dall’astro Michelin. In menu: trota marinata, mela verde, cetriolo, rafano e lime; insalata di pasta alla milanese; e risotto Riserva San Massimo alla melanzana affumicata, borroeula by Pinuccio (di Sartirana di Merate), gelato al caprino di Pasturo e bottarga di lago. E ancora, polpette di agoni con maionese al carpione leggero e insalata di luppolo e menta; le lapin du terroir dans un autre territoire, e semplicemente fragola. Per finire naturalmente.
L’ingresso a Io Bevo Così ha un prezzo di 15 euro e include tutte le degustazioni enogastronomiche (area ristorativa esclusa), bicchiere e porta bicchiere. La cena, invece, ha un costo di 90 euro, vini compresi.