Il Lario è liscio, fermo, piatto, quieto e calmo. Ma qualche volta fa le bolle. O meglio, adora le bollicine. Quelle del Cuvée (sì, al maschile e con la “C” maiuscola), locale posizionato nel cuore della città natia di Alessandro Volta. In via Garibaldi 14 per la precisione. Dove i due giovani alfieri del Feel Como, lo chef Federico Beretta e la moglie Elisa Forlanelli, hanno aperto (un anno fa) uno spazio dinamico come loro. “Volevamo proporre quello che più piace a noi. Mettendoci pure un pizzico di follia”, dichiara Elisa, architetto, sommelier e pure coffee sommelier, diploma conseguito presso la Nespresso Academy.
Insomma, una se ne intende. E che con l’amato Federico ha deciso di dar vita alla costola più glocal, easy e smart dell’oasi comasca dedicata all’alta cucina. Così è nato il Cuvée, che dal sostantivo francese mutua il significato di unione e fusione per tradurlo in un perfetto mélange di cucina e buon bere. “Champagne & Cucina” recita infatti l’insegna. Ma in realtà l’offerta beverage è ampia e democratica e spazia dal perlage d’Oltralpe alle migliori espressioni del metodo classico. In Italia e nel mondo. Per una proposta in costante evoluzione. Come dice orgogliosa Elisa: “Se uno ha sete, qui può star tranquillo”.
Fra mille bolle
Nella wine list? Champagne, dunque, ma non solo. Ricercati e selezionati blanc de blancs, blanc de noirs, rosé e cuvée onorano la Francia… e pure il Bel Paese. Presentandosi anche in una selezione al calice e non dimenticando qualche variazione fuoriclasse. Vedi la Riserva Speciale di Amarcord, birrificio riminese. Una birra esuberante, sontuosa, regale e gioiosa (con tanto di pavone azzurro disegnato da Tonino Guerra in etichetta), preziosa di miele, visciole e prugnole e rifermentata in bottiglia con lieviti di Champagne. E vedi anche il “Caprettone" firmato Casa Setaro, maison di Trecase, nel Napoletano. Uno spumante “vulcanico”, figlio del Vesuvio e del vitigno autoctono caprettone. Un nettare pieno, elegante, fresco e minerale. Ideale con pesce e crostacei, ma perfetto anche a tutto pasto. E a tutto “aperitivo gourmet”, formula che (a 15 euro) prevede una serie di assaggi. Una sorta di abstract dal menu, messo a punto dalla brigata berettiana. Puntando lo sguardo sulla terra e sul mare, sullo Stivale e su uno stile più internazionale.
Aperitivi e assaggi creativi
Voilà la serie delle “tartine”: con tartare di fassona alle nocciole e burro di nocciole; con salmone, aneto e caprino; e con olio e pomodoro, per la classica bruschetta. E ancora, le capesante con spinaci e melissa; il crudo di ricciola con avocado e cetrioli; e i calamari scottati su pappa al pomodoro con ricotta e olive. Per chi avesse ancora fame? O preferisse un piatto più sostanzioso? Lobster sandwich con verdure, erbe e maionese; club sandwich con pollo ruspante, pancetta, insalata, pomodoro e uovo sodo; maccheroncini al torchio con basilico, pinoli e pecorino; spaghetti “I Turanici” (del pastificio agricolo e marchigiano Mancini) al granciporro; e rana pescatrice con patate, rosmarino e pane all’aglio. E per finire? Tiramisù allo Champagne. Dessert oblige.
Anima vivace
Un bar à Champagne poliedrico, democratico e vivace il Cuvée, aperto dal martedì al sabato, dalle 10 alle 23, e la domenica (per il brunch) dalle 10 alle 16. Per un’offerta che va dalla colazione al pranzo, dalla merenda all’aperitivo, dalla cena al dopocena. Da vivere in uno spazio pop, semplice ma curatissimo. Con tanto di cucina a vista - anzi, proprio in vetrina -, dehors e pareti dove sboccia una perenne primavera, tra fiori e farfalle. Grazie alla raffinata carta da parati griffata Wall & Decò. Che anima questo brioso bistrot urbano, dal respiro quasi onirico. “A dire il vero è l’Alto Adige che ci ha ispirati”, svela Elisa, a conferma del mood bucolico-boisé del Cuvée. Fiero di proporre anche eventi e serate di degustazione. Come quella in calendario domenica 29 ottobre, intitolata il "Panino è Chic"”. Complici il romagnolo Birrificio Amarcord - inchino brassicolo al celebre film felliniano - e i colleghi Chic di Federico: Andrea Alfieri, Alessandro Bellingeri e Luca Mauri.