È la cascina delle seconde possibilità. E anche delle grandi opportunità. Per ricominciare, ripartire, riprovare e ritrovare la propria via. Un luogo di rinascita e di riscatto Cascina Cattafame, che nella bresciana Ospitaletto si svela come un attivissimo laboratorio di recupero e di inclusione sociale. Grazie a un ristorante-pizzeria, un orto e una fattoria didattica pensati per offrire a tutti quei ragazzi minorenni che hanno “sbagliato” una nuova chance per crearsi un futuro. Anche lavorativo.
Un vero e proprio iter formativo sul campo. Reso possibile grazie al contributo di due figure emblematiche e carismatiche come lo chef di lungo corso Gianmario Portesani e Carlo Caravaggi, responsabile del ristorante. Aperto a pranzo, in settimana, con un menu semplice e genuino, pronto a proporre i grandi classici casalinghi della tradizione italiana; e anche la sera, dal venerdì alla domenica, quando la carta si fa più top ma sempre a prezzi pop. Pizza inclusa. Rendendo onore al chilometro corto, alla stagionalità e all’alta qualità.
Una realtà in movimento. E in costante dialogo con il territorio. Anzi, capace di dar voce al genius loci (e non solo). Come accade domenica 29 settembre, a partire dalle 18. Quando va in scena la quarta edizione di “Sapori in Cattafame”. Traduzione: dieci grandi chef - più il resident Portesani - orgogliosi di celebrare uno street food gourmet in chiave solidale e benefica. Complice anche il sostegno di una serie di aziende che hanno creduto nel progetto: dal trentino Pastificio Felicetti alla riseria vercellese gliAironi; dal birrificio artigianale e locale Curtense (di Monterotondo) alla cantina La Tognazza (guidata da GianMarco Tognazzi, a Velletri); dalla maison franciacortina Le Marchesine alla cantina Lazzari (di Capriano del Colle); passando per i bresciani Caffè August e Amaro Zerotrenta, figlio dell’acqua sorgiva alpina e di erbe officinali spontanee e coltivate in regime bio.
Ai fornelli? Un dream team d’eccezione: Simone Breda (Sedicesimo Secolo, Pudiano, Orzinuovi) con il risotto gliAironi, peperone al legno e fondo vegetale alla birra Cattafame; Alberto Gipponi (Dina, Gussago) con l’agnello nella bocca del lupo versione street food; Alberto Bertani (QB Duepuntozero, Salò) con la pancia di maialino da latte a bassa temperatura, cipolla di Tropea fondente e ristretto al peperone crusco; Mirko Gatti (Radici, San Fermo della Battaglia, Como) con “Sembra carne ma non è…”; e Graziano Cominelli (La Piazzetta, Brescia) con il polpo al vapore su mousse di patate bintje, olio extravergine di Lucca ed erba cipollina.
E ancora, il resident Gianmario con le pache Felicetti, lumache e funghi; Antonio Cuomo (Hostaria, Relais San Lorenzo, Bergamo) con la trota salmonata marinata, topinambur affumicato, lattuga di mare e spuma al Franciacorta; Misha Sukyas con la “Strana Coppia”, ossia arepa con merguez e yogurt, salsa sriracha e insalata di erbe; Riccardo Escalante (Flora, Busto Arsizio) con zucca confit, nocciola, cavolo e salsa al latticello; Saulo Della Valle (L’Hosteria H20, Monica del Garda) con la “Bella Vita”, sorbetto di mango e passion fruit all’azoto liquido, ananas ed estratto al kiwi; e Cesare Rizzini (Alimento - Laboratorio Artigianale, Brescia) con il tronchetto alle albicocche candite e gelato alla vaniglia del Madagascar.
L’ingresso è libero e i piatti hanno un costo che va dai 6 agli 8 euro. Special guest: l’artista bresciana Mirti, pronta a raccontare la bella e buona cascina attraverso le sue illustrazioni.