Un pomodoro al posto della “o” e un puntino prima della “it”. L’insegna recita così: Bio.it. A sottolineare il senso naturale ma anche virtuale del locale. Che se ne sta proprio sotto il Bosco Verticale di Milano, in una zona in costante evoluzione come l’Isola. Segni distintivi? Luce, legno e leggerezza. La prima ad allagare senza timore lo spazio, il secondo a contribuire agli arredi e la terza a contaminare con piacevolezza ambiente e pietanze. Tutte a filiera certificata biologica e firmate Bioitalia, azienda (con sede nel Salernitano) da oltre vent’anni specializzata nella produzione e selezione di ingredienti e alimenti ad alto tasso di trasparenza, genuinità e mediterraneità. Per un concetto di bio più democratico, pop e alla portata di tutti. Anzi, 3.0, visto che Bio.it è al tempo stesso un’oasi di ristoro, una bottega e anche un luogo dove approdare con un click. Della serie, basta ordinare online e portare via qualche leccornia, oppure farsela recapitare a casa. I packaging, tanto, sono al 100% compostabili.
Una location moderna e versatile, aperta sette giorni su sette o ideale per la colazione, il pranzo, la cena o una pizza. Ed è proprio quest’ultima la new entry della carta: preparata con farine macinate a pietra (multicereali, integrali e semintegrali), figlia del lievito madre (e di una lunga lievitazione) e cotta nel forno Izzo dal bel frontale in rame antichizzato e lavorato a mano, che porta il nome di Scugnizzonapoletano. E che sforna delizie dal bordo alto, in perfetto stile partenopeo e ingentilite dall’extravergine dop Colline Salernitane. Suddivise in un poker di proposte, messe a punto anche grazie la consulenza di un maestro pizzaiolo come Maurizio Iannicelli. Voilà “Le Immancabili”, fra cui Sua Maestà La Margherita (con pomodoro San Marzano, fiordilatte, parmigiano reggiano di 24 mesi e basilico); “Le Stagionali”, come la Rossofragola (con punte di asparagi verdi, fragole, fiordilatte, taleggio e menta); “I Ripieni”, fra cui spicca la Scarola (con scarola riccia, olive taggiasche, capperi, uvetta, pinoli tostati e alici sottolio); e “Le Gourmet”, come la Fiorita (con fiori di zucca, pomodorini siciliani, fiordilatte, alici sottolio e colatura di ricotta) e la Puglia, con crema di ceci al limone, zucchine grigliate, fiordilatte, stracciatella e LimonOlio. Un prodotto fuoriclasse, a base di extravergine e infuso di limoni Costa d’Amalfi igp, facente parte di una gustosa tetralogia che recita pure AranciOlio, BasilicOlio e PeperOlio (peperoncino addicted). Un quartetto sempre presente sul tavolo (per giocare con i sapori) e in bella vista sugli scaffali. Per “condire” gli acquisti.
Il bello del menu pizze? Che accanto a molte referenze vengono citati i vini (vedi la Falanghina del Sannio o l’Aglianico solfiti free) e le birre da abbinare. In modo da orientare al massimo il commensale. Che può pure optare per la variegata proposta alla carta, targata dallo chef Ersilio Montella e in grado di andare dalla terra al mare, passando per l’orto. E non dimenticando il lato più nudo e crudo del food: dalla tartare di manzo aromatica e tagliata al coltello (con timo, maggiorana, trito di erbette, croccante di carote e granella di pistacchi) alla dadolata di branzino (con zenzero, aneto, croccante di barbabietola e crema di cocco), sino ai taglieri di salumi e formaggi, corredati da miele, confetture e poponcini. Peperoncini tondi e piccantini dal ripieno green. In vendita anche nella dispensa, insieme a una vasta gamma di prelibatezze. Un consiglio per l’acquisto? Le zuppe di legumi e cereali. Pratiche e veloci da preparare, ottime sia calde sia fredde e dal perfetto equilibrio nutrizionale. Per un benessere a portata di vasetto.