Bergamo è alta e bassa, natura e cultura, polenta e osei. Ma non solo. Lo sanno bene i Cerea, che già con papà Vittorio si allontanarono dagli stereotipi della tradizione per portare il mare a Brusaporto. “Bergamo ha anche i casoncelli. Che noi facciamo al posto dei dim sum”, tiene a precisare Giancarlo Morelli. Bergamasco “emigrato e non più tornato” in patria. Adottato da Milano, insieme alla Trattoria Trombetta e al ristorante che porta il suo cognome, all’interno dell’Hotel Viu. Dove spicca pure il Bulk, fra mixology e food. Giancarlo adottato pure da Seregno, dove brilla la stella del suo Pomiroeu. The last but not the least insegna a entrare a far parte di InGruppo. Aalleanza bergamasca, sancita nel 2012 per volere di Giuliano Pellegrini, patron del ristorante Lio Pellegrini, che ha sede nella città le cui mura sono divenute Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Una squadra tenace, capace di farsi ambasciatrice dei valori profondi dell’ospitalità e della qualità “senza compromessi e senza frontiere”. Il che significa identità, creatività, selezione rigorosa delle materie prime e assoluta attenzione alla loro interpretazione. Obiettivi importanti, portati avanti con passione e professionalità da tutti i soci aderenti: diciassette bergamaschi, più tre che sconfinano a Milano e nelle province di Lecco e Monza Brianza.
Il tutto non dimenticando una mission: avvicinare i giovani all’alta ristorazione di Bergamo e dintorni. Come? Con un’iniziativa che rappresenta la vera anima dell’associazione. Fino al 30 aprile, è possibile assaporare un intero menu a 60 euro: dall’antipasto al dolce (vino, acqua e caffè inclusi). Uniche eccezioni (a 120 euro) i ristoranti Da Vittorio, A’ Anteprima di Chiuduno - guidato dallo chef Daniel Facen - ed Enrico Bartolini - Mudec di Milano.
Un gruppo colto e coeso, che si presenta ufficialmente anche attraverso una guida, pubblicata da Mediavalue, casa editrice e agenzia di comunicazione capitanata da Mario Cucci. Un volume luminoso, elegante e curatissimo. Grazie ai testi-ritratti dei venti ristoranti, agli approfondimenti su territorio e prodotti, e alle belle immagini di Paolo Picciotto. Pronte a creare un leitmotiv iconografico. “Un oggetto da tenere fra le cose care. Capace di coinvolgere tutti i sensi. Persino quello dell’olfatto”, dichiara orgoglioso mister Pellegrini. Insomma, una guida preziosa, realizzata in 15mila copie e in distribuzione presso i ristoranti del gruppo e all’infopoint Visit Bergamo dell’aeroporto di Orio al Serio.
Uno squadrone di valorosi “condottieri”, come li definisce il giornalista enogastronomico Elio Ghisalberti, in uno dei suoi puntuali racconti. Dove si scopre pure che non di solo latte, formaggi, salumi, polenta, pesci di lago e Moscato di Scanzo vive il territorio orobico. Fra i colli di Bergamo si coltiva pure la scarola invernale, ortaggio fragrante e croccante.
Così, al Bulk meneghino, fra mini burger di borroeula e tarassaco, bonbon di baccalà e gnocco fritto accompagnato dal prosciutto crudo dolce, dal carpaccio celtico e dalla Collinetta by Marco d’Oggiono, i venti moschettieri hanno fatto il loro debutto su carta. Complici calici di Berlucchi ’61 Nature 2010 e jamón ibérico de La Fenice, azienda selezionatrice di eccellenze in quel di Grassobbio, nella BG provincia.
Ai già citati, si aggiungono quindi la Nuova Trattoria Dac a trá di Stefano Binda, a Castello Brianza, in terra di Lecco. E ancora, Al Vigneto di Grumello del Monte, guidato da Vito Siragusa; l’Antica Osteria dei Camelì e Loredana Vescovi, ad Ambivere; il Casual di Bergamo Alta, con Enrico Bartolini ed Alex Manzoni; il Colleoni & dell’Angelo a Bergamo, con Pierangelo e Nevio Cornaro; il Collina di Almenno San Bartolomeo, con Mario Cornali; la “casa” di Ezio Gritti a Bergamo; il ristorante Frosio, ad Almè, con Paolo Frosio; Il Saraceno di Cavernago, con Roberto Proto; La Caprese di Mozzo, con Giuseppina Gargiulo e Bruno Federico; il LoRo di Trescore Balneario, con Pier Antonio Rocchetti; l’Osteria della Brughiera di Villa d’Almè, con Stefano Arrigoni; il Posta di Sant’Omobono Terme, timonato da Petronilla e Luisa Frosio; il Roof Garden Restaurant di Bergamo, con Giampietro Semperboni; e il Villa Patrizia, a Petosino di Sorisole, con Patrizia e Antonio Lecchi. Tanto si sa, il gruppo fa la forza.
Foto di Paolo Picciotto