Lei è anticonformista per natura. E per tradizione. Unica e diversa sin dalla sua nascita, avvenuta nel 1615 in Olanda. Una birra outsider la Grolsch Premium Lager. Basti pensare che già una sessantina d’anni dopo il suo battesimo, nel 1676, il mastro birrario Peter Kuijper decise di usare non uno, bensì due luppoli per la sua produzione. Uno per caratterizzarne il sapore e un altro per definirne l’aroma.
Luppoli che ancora oggi svolgono un ruolo importante: i Magnum, provenienti dalla regione bavarese dell’Hallertau, conferiscono infatti un accento vibrante ma leggero alla bella bionda; mentre gli Emerald tedeschi ne definiscono il profilo fresco e fragrante, grazie alla loro aggiunta sul finale dell’iter di lavorazione. E poi? Ci sono i malti indigeni, olandesi al 100%, responsabili del tono dorato e del gusto corposo. E c’è l’acqua pura di sorgente (la stessa, da quattrocento anni), capace di valorizzare le nuance fruttate. Mentre va a uno specifico ceppo di lievito (mantenuto nelle condizioni climatiche ottimali) l’onere e l’onore di determinarne la struttura.
Una birra “unconventional by tradition”. Prodotta nel birrificio ecosostenibile di Enschede e caratterizzata da una bottiglia speciale e da un tappo altrettanto particolare: l’iconico “swingtop”, ideato da Theo de Groen nel 1897. Una fuoriclasse, che per celebrare il suo arrivo in Italy sceglie Milano, un locale come lo Spoon di viale Bligny e una serata - quella del 5 dicembre - assolutamente alternativo. A partire dalle 21.30, il pubblico (su prenotazione) può infatti degustare la Grolsch in tandem (al solo costo del boccale) con le bitterballen: messe a punto da uno chef dalle radici liguri-olandesi quali Eugenio Jacques Christiaan Boer, recentemente insignito della stella Michelin. Al sound ci pensa invece un dj 2.0 come Alessio Bertallot: debutto al Festival di Sanremo nel 1992 e tutt’oggi una voce colta della radiofonia italiana. Un artista poliedrico, conduttore e autore televisivo, ideatore di CasaBertallot, uno dei primi progetti di radio online. E dal 2017 alla direzione di un servizio di streaming musicale: Dibop. Per un ascolto non convenzionale.