L'ho voluto chiamare così: FUORIDIME.
Senza alcuno spazio fra le parole. Perché se penso alla mia vita e alle esistenze altre e altrui non voglio vedere ostacoli, ma un fluire continuo e costante. Di scambi, incontri, dialoghi, contaminazioni. In un'apertura mentale capace di accogliere il resto e il diverso da ciò che sta invece "dentrodime". Un’interiorità che talvolta preferisco celare, talaltra esternare. Svelandola Fuoridime. Per dare il mio punto di vista, la mia prospettiva sul mondo.
Fuoridime perché da giornalista amo indagare e raccontare quello che accade sotto (e sopra) il cielo e l'oceano globali. Senza schemi e senza stereotipi. Accogliendo le vite degli altri - siano essi persone, oggetti, creazioni, avvenimenti e costruzioni - come un grande dono da divulgare, come un’occasione per crescere, maturare e imparare. Sempre con occhio vigile e orecchie ben tese al nuovo.
Fuoridime è e sarà il "quotidiano" di Cristina Viggè. Io immersa nel costante fluttuare del fare e del pensare. Quotidiano nell'accezione più live e vissuta del termine. Il mio cotidie per dirlo col latino. Non dimenticando il suo significato più strettamente legato al mezzo giornalistico per eccellenza.
Fuoridime cercherà di cogliere col cuore quella bellezza e quella bontà che sono vicine - o lontane - da quella pelle, da quelle ossa e da quell’anima che costituiscono il me più stretto. Come? Con parole, foto, video, interviste, notizie, narrazioni e anticipazioni. Sul bello e il buono che verranno. Della serie, stay tunned.
Stay tuned anche perché Fuoridime è solo un’entrée. Un prologo, un’ouverture, un’anticipazione a un magazine prossimo venturo. In cui parleremo di cibo e di vino, di design e d’arte, di viaggi e di itinerari, di passioni e di un modo nuovo di guardare “fuori”.